LA STORIA
Il nuovo cortometraggio Disney e Pixar segue una giovane e timida coniglietta, che ha un grande sogno: costruire la tana dei suoi sogni. Così un giorno si imbarca in un viaggio per scavare la ‘casa’ desiderata, nonostante non abbia la minima idea di cosa stia facendo. Piuttosto che rivelare ai suoi vicini le sue imperfezioni, si caccia sempre di più nei guai. Dopo aver toccato il fondo, impara che non c’è da vergognarsi a chiedere aiuto.
LA TANA, PERCHÈ PROPRIO UN CONIGLIO?
“‘Rabbit’ (coniglio, ndr) era in realtà il mio soprannome da bambina“, ha ricordato la Sharafian, durante la conferenza stampa del corto sulla piattaforma Zoom. “Io sono cresciuta vicino a un parco nazionale e nella mia mente è sempre rimasta l’immagine dei conigli selvaggi sui sentieri. Inoltre – ha continuato la regista – sono ossessionata dai cutaway e dai film di Wes Anderson. E così ho mescolato tutti questi elementi in un corto animato. Senza dimenticare che l’essere in una tana e sentirsi isolati avrebbe funzionato bene come metafora del periodo che stiamo vivendo ora“.
LA TANA, DA UN BUDGET LIMITATO È NATA UNA STORIA INFINITAMENTE IRRESISTIBILE
Sei mesi e un budget limitato. Questa la prova che Madeline Sharafian e l’intero team, che ha lavorato al progetto, hanno superato a pieni voti. “Non abbiamo avuto molto tempo e questo non ci ha permesso di poter lavorare a lungo sulle tavole. Ma credo che il risultato sia un lavoro spontaneo e divertente“, ha raccontato Madeline.
Non solo la storia ma anche la grafica è irresistibile perché sembra che i personaggi e le ambientazioni siano stati disegnati a mano e questo permette allo spettatore di entrare più in empatia con la narrazione. Senza dimenticare che a primo impatto ricordano molto i disegni di alcuni illustratori del nostro immaginario come Beatrix Potter. Il tutto accompagnato da una colonna sonora firmata da Mozart: “È colpa di mio padre, lui lo ascoltava in continuazione“, ha raccontato la regista.
LA TANA, AFFIDARSI AGLI ALTRI NON È POI COSÌ MALE…
Non è mai facile affidarsi agli altri, forse per vergogna o forse per convincere se stessi che possiamo farcela con le nostre forze. Ma in alcune situazioni l’aiuto degli altri è fondamentale, come nel caso della coniglietta protagonista de La Tana. Una storia ispirata all’esperienza personale di Madeline Sharafian che, durante la conferenza, ha raccontato la sua difficoltà di affidarsi alle persone o ai colleghi di lavoro. “Mentre lavoro non sono il tipo di persona che va da un collega a chiedere un parere. Lavoro fino a tardi piuttosto che chiedere una mano. Ed è stupido perché così potrei migliorare la relazione con i miei colleghi e, al tempo stesso, dormire di più. In questo senso, sto cercando di imparare dal mio stesso cortometraggio“. Questa è una grande lezione da una giovane regista che, attraverso questo corto, ci dà un’occasione per farci sentire ‘fantastici’ e farci ‘volare’ con l’immaginazione. “Mi sono sentita una persona cambiata dopo aver visto ‘Spirited Away’ di Miyazaki e ‘Monsters, Inc.’ di Pete Docter. È allora che mi sono prefissata l’obiettivo di lavorare nell’animazione“, ha concluso la Sharafian come riferisce la Dire Giovani (www.diregiovani.it).