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Asma: le cellule epiteliali si possono controllare

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Asma allergico severo: secondo un nuovo studio sarebbe possibile “addomesticare” le cellule epiteliali e migliorarne il controllo

Stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Mucosal Immunology, una rivista del gruppo Nature, le cellule epiteliali respiratorie vanno incontro, fisiologicamente, ad una riprogrammazione funzionale per modulare la risposta del muco e questi meccanismi sarebbero alterati negli individui asmatici.

Le implicazioni di questa scoperta sono interessanti, secondo gli autori dello studio, in quanto aprono prospettive di sviluppo di nuove possibilità di diagnosi e di trattamento di patologie come l’asma allergico.

Come è noto, ad oggi di asma non si guarisce ma si può controllare, anche se le terapie attuali sono efficaci nella gestione dei casi di asma allergico di grado lieve-moderato e meno, invece, nel controllare quello di grado severo.

Lo studio: premesse e risultati chiave
L’asma allergico rappresenta la forma più comune di asma e può interessare persone di tutte le età. Come ricorda l’aggettivo che si accompagna nella descrizione di questa forma clinica, è stimolato dagli allergeni, ovvero da sostanze (polline, polveri, forfore animali) che sono causa di reazione allergica.

Durante un attacco di asma allergico, i pazienti vanno incontro a respiro sibiliante, dolore toracico, dispnea e tosse.
“Tutto questo corteo di sintomi – spiegano i ricercatori – rappresenta una manifestazione di iperreattività delle cellule respiratorie, causa di restringimento dei passaggi delle vie aeree respiratorie insieme con l’eccesso di muco e la produzione di flegma”.

Il flegma è una secrezione densa ed appiccicosa che gioca un ruolo vitale nel proteggere i polmoni dai fattori ambientali, agendo come un filtro. Il flegma intrappola e rimuove gli allergeni inalati dai passaggi delle vie aeree respiratorie e dai polmoni. Una sua produzione eccessiva, tuttavia, può avere effetti avversi, bloccando le vie aeree respiratorie e impattando negativamente sulla funzione polmonare.

Nello studio pubblicato, in estrema sintesi, sono stati identificati dei fattori genetici (RNA non codificanti) che aiutano a modellare la memoria immunitaria delle cellule respiratorie (immunità acquisita). La memoria immunitaria permette a queste cellule di rispondere in modo più tempestivo ed efficace ai germi incontrati in precedenza.

Pertanto, lo studio suggerisce la possibilità, nel prossimo futuro, di prendere in considerazione questi meccanismi di addestramento della risposta immunitaria delle cellule respiratorie per permettere di controllare l’asma allergico in modo più efficace di quanto sia possibile farlo ora.

NC

Riferimento bibliografico
Devadoss D et al. A long noncoding RNA antisense to ICAM-1 is involved in allergic asthma associated hyperreactive response of airway epithelial cells. MucosalImmunology 2020
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