La startup irpina Hearth in Texas per svelare luoghi nascosti d’Italia: parla alla Dire Massimiliano Imbimbo, ceo e fondatore
“I dati Istat dicono che il 60% dei flussi turistici è concentrato in soli 55 Comuni, l’Italia è una nazione di circa 7.900 Comuni. Il problema principale è dato dalla frammentazione delle informazioni: se una persona cerca di costruire un itinerario anche di una sola giornata il luogo vicino che sceglierà sarà una grande destinazione perché tutte le informazioni sono canalizzate lì”. Così alla Dire Massimiliano Imbimbo, ceo e fondatore della startup Hearth nata da poco più di due anni e che mira a valorizzare territori e patrimoni nascosti, che spiega come questa situazione si traduca anche in fenomeni di “overbooking e overtourism” a scapito di un “turismo lento e sostenibile e dello sviluppo delle aree interne” nella cui direzione va anche “il piano strategico turismo 2017-2022 del governo”.
Dietro questa situazione si annidano, evidenzia, “il campanilismo tra Comuni limitrofi che non parlano tra loro, non dialogano per creare un’offerta turistica forte, e la frammentazione degli stessi stakeholder – istituzioni, imprese, associazioni di promozione, guide turistiche – che non collaborano per offrire un pacchetto unico con un valore maggiore rispetto a quando si può proporre individualmente. Noi abbiamo creato, attraverso una leva di forza che sfrutta la tecnologia, un canale univoco in cui ognuno ha degli strumenti che sono canalizzati attraverso la nostra piattaforma e ottimizza le informazioni facendo da imbuto per l’utente finale che le trova in tempo reale e modellate su esigenze, interessi, orari di arrivo. Con questo agglomerato di dati riusciamo a creare un’informazione su misura e dare una risposta in tempi brevi”. Con Hearth “vogliamo – prosegue Imbimbo – promuovere un turismo sostenibile e rispettoso della valorizzazione di storia, tradizioni e cultura, sia di mantenimento di quel patrimonio che non va perso nell’ottica dello sfruttamento del turismo e di nuove forme economiche che possono sì giovare a un borgo, ma anche intaccarne l’integrità che lo caratterizza”.
Hearth è stata selezionata dall’acceleratore d’impresa texano Newchip per essere inserita in un percorso di accelerazione di sei mesi che avrà come obiettivo primario, oltre all’ottimizzazione e perfezionamento del progetto, la raccolta fondi necessaria a far crescere ulteriormente il progetto.
“NewChip – spiega il ceo di Hearth alla Dire (www.dire.it) – si concentra sulla crescita delle startup da remoto: invece di agevolare l’emigrazione dei giovani la possiamo vedere come un portare l’America nelle aree interne dando la possibilità di crescita rimanendo in territori che presentano difficoltà oggettive e di creare impresa in zone con grandi valori da trasmettere. Il Texas è un’opportunità di crescita e di accelerazione della nostra idea, ma è anche una responsabilità di rappresentare la forza e la passione dei giovani che possono rimanere nei propri territori e mantenere le proprie radici cogliendo, allo stesso tempo, opportunità oltreoceano”.
Pochi giorni fa la startup irpina è stata selezionata anche tra le dieci vincitrici del bando ‘+Turismo+Cultura’, programma di accelerazione promosso da Bravo Innovation Hub di Invitalia, insieme ad altre tre provenienti dalla Campania, tre dalla Puglia, due dalla Sicilia e una dalla Basilicata. Ogni impresa si è aggiudicata un pacchetto del valore di oltre 40mila euro: 20mila euro come contributo finanziario e altri 20mila euro sottoforma di attività e servizi di formazione, mentorship e networking.