Andrea Bassi e Andrea Panzavolta pubblicano “Di corsa”: nelle librerie un volume per valorizzare lo sport divertendo
Tentare di rubare le spoglie di Dante custodite gelosamente nel sepolcro di Ravenna approfittando della Maratona, gara che monopolizza l’attenzione della citta’ e che per qualche ora la ‘blocca’. E’ l’obiettivo dei personaggi di ‘Di corsa‘, romanzo di Andrea Bassi e Andrea Panzavolta, autori del libro da qualche settimana disponibile in libreria e anche online sullo store della casa editrice Ponte Vecchio di Cesena. “Si puo’ raccontare come le persone si avvicinano alla corsa e con quali sentimenti vivono questo sport senza per forza redigere un manuale tecnico o illustrare le biografie dei campioni?”, si sono chiesti gli autori che hanno romanzato alcuni aneddotti di vita vera, riuscendo ad unire il Sommo Poeta alla passione per la corsa. La struttura del romanzo si sviluppa attorno ad una vicenda, “in qualche modo noir, che con trovate originali ruota attorno alle spoglie di Dante Alighieri e che ha come punto di arrivo lo svolgimento della Maratona di Ravenna, evento cui partecipano tutti i protagonisti e dove le loro storie, apparentemente distanti, vengono ad intrecciarsi in modo inaspettato”, spiega Panzavolta.
“Essendo entrambi amanti della corsa – spiegano gli autori alla Dire (www.dire.it) – pur apprezzando i molti testi sul tema, ci e’ parso che non ci siano racconti che parlino dei diversi modi di interpretare e vivere la corsa ai nostri giorni, scavando nella dimensione esistenziale e nei sentimenti profondi delle persone. Abbiamo inteso suscitare una riflessione su questi aspetti ma senza cedere ad un tono pesante e, al contrario, con leggerezza e puntando prima di tutto a far divertire il lettore”. Le vicende raccontate nel romanzo si sviluppano tutte in un periodo pre Covid-19 in cui “le attenzioni, le precauzioni e i divieti cui la pandemia ha costretto tutti i runner, come l’intera la societa’, non sono neppure immaginati”. In un tempo “cosi’ strano e terribile nel quale anche correre e’ divenuto un problema, almeno abbiamo la possibilita’ di rivivere le emozioni della corsa rifugiandoci nella lettura”, conclude l’autore del romanzo.