Laparoscopia in caso di donne obese rischiosa: si alza la percentuale di complicanze a carico dell’apparato respiratorio e di problemi cardiaci
La chirurgia per via laparoscopica è spesso il principale trattamento in caso di tumori ginecologici, con una sopravvivenza a 5 anni superiore al 70%, quando la diagnosi è allo stadio iniziale. In caso di obesità, però, si alza la percentuale di rischio di complicanze a carico dell’apparato respiratorio e di problemi cardiaci durante l’intervento. È quindi indicato, in modo mirato a questi casi, particolari la tecnica gas-less, come racconta Antonino Ditto, oncologo dell’Unità di Oncologia Ginecologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Laparoscopia: perché no in caso di donne obese
La laparoscopia prevede l’insufflazione nella cavità addominale di anidride carbonica, che permette una visione in dettaglio dell’area. La presenza di gas nell’addome, però, può provocare reazioni fisiologiche come un aumento della frequenza cardiaca e del ritorno venoso, che sono normalmente ben compensate in un organismo sano, ma potenzialmente pericolose in pazienti con patologie concomitanti, come accade di frequente in chi è obeso. Non solo. Per rendere più agevole il lavoro del chirurgo, la paziente è supina e leggermente inclinata verso il basso dalla parte del capo. Questa posizione fa sì che nelle donne obese si crei uno spostamento del grasso verso il torace che provoca difficoltà respiratorie e rischi per il cuore. Proprio per questo in caso di obesità, le donne vengono più facilmente indirizzate verso la chirurgia tradizionale, con tutti gli svantaggi che porta con sé: maggiori traumi per la parete addominale, tempi più lunghi di ripresa, un’incisione chirurgica svantaggiosa sul piano estetico contro le micro-incisioni della laparoscopia. In alcuni casi inoltre le pazienti con obesità patologica vengono giudicate non operabili a causa ad esempio degli elevati rischi anestesiologici e vengono indirizzate verso cure oncologiche come la chemioterapia, l’ormonoterapia oppure la radioterapia con possibilità di cura significativamente inferiori.
Gas-less: perché sì quando la donna è obesa
La tecnica gas-less per la prima volta apre la possibilità di offrire l’intervento in laparoscopia anche alle donne obese o fortemente obese con neoplasie ginecologiche e in particolare per il carcinoma dell’endometrio in fase iniziale, con una riduzione significativa delle probabilità di rischio associate alla tecnica tradizionale. Vengono introdotti ai lati dell’addome, nel sottocute, degli aghi particolari che permettono di sollevare l’adipe senza traumatizzare i tessuti. Si ottiene così lo spazio di manovra chirurgica senza la necessità di anidride carbonica, oppure introducendone una minima quantità non pericolosa per la paziente. Studi precedenti non hanno evidenziato differenze significative rispetto alla laparoscopia tradizionale, in termini di complicanze, morbilità e risultato estetico.