Covid, i veterinari di Bologna sono pronti a testare anche gli animali con sintomatologia e conviventi con pazienti positivi
Anche i veterinari di Bologna sono pronti a fare tamponi a cani e gatti per verificare la possibile positività al coronavirus, soprattutto per gli animali da compagnia che vivono con persone malate di covid-19. Il presidente dell’Ordine dei veterinari di Bologna, Giuseppe Cascio, ha infatti inviato una lettera a tutti i professionisti iscritti con le istruzioni per effettuare i controlli e spedire i campioni. Le analisi saranno infatti realizzate dal professor Nicola Decaro dell’Università di Bari, che sta conducendo una ricerca sugli animali domestici. “Data la situazione di preoccupazione formulata da alcuni colleghi e proprietari- scrive Cascio- abbiamo contattato il professor Nicola Decaro, medico veterinario dell’Università di Bari, che si è reso disponibile ad analizzare materiale biologico prelevato da soggetti (‘pets’) con sintomatologia e conviventi con pazienti covid positivi, come da raccomandazione da parte di tutti gli organismi scientifici internazionali”.
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I veterinari bolognesi che sono interessati a “effettuare controlli su animali ‘sospetti’“, spiega il presidente, dovranno dunque “seguire le istruzioni indicate nell’allegato per il campionamento, la conservazione e la spedizione e far firmare i moduli della privacy e del consenso informato. Il costo delle analisi è gratuito“. Nella documentazione, l’Ordine dei veterinari di Bologna ricorda comunque che ad oggi “non è nota la possibile recettività al virus negli animali da compagnia. Nonostante la lieve positività riscontrata in un cane di Hong Kong di proprietà di un paziente infetto, l’assenza di segni clinici e i bassi titoli virali farebbero escludere un ruolo del cane nella trasmissione del virus”.
“NON CI SONO PROVE SCIENTIFICHE SULLA CONTAGIOSITÀ DI CANI E GATTI”
Nonostante questo, scrive ancora l’Ordine dei veterinari di Bologna, “si sono registrati comportamenti non supportati da evidenze scientifiche, quali l’abbandono irresponsabile dei propri animali da compagnia”. Lo studio dunque ha l’obiettivo di rilevare l’eventuale presenza di Rna virale e di anticorpi per Sars-Cov 2 in cani e gatti sottoposti a visita clinica in strutture veterinarie pubbliche e private, di diverse aree geografiche d’Italia”. I risultati, ci tiene a precisare l’Ordine dei veterinari di Bologna, “potrebbero escludere il ruolo degli animali da compagnia nella diffusione del virus, ponendo fine a psicosi che terminano nell’abbandono di molti animali o, al contrario, dimostrare un loro possibile ruolo epidemiologico ed individuare strategie di prevenzione adeguate”. In ogni caso, pur non essendoci evidenze scientifiche sulla contagiosità di cani e gatti, l’Ordine di Bologna raccomanda comunque ai veterinari di fare i tamponi con guanti e mascherina chirurgica.
Intanto, l’organismo ha scritto alla Regione Emilia-Romagna per estendere la vaccinazione anche ai veterinari, chiedendo in particolare al presidente Stefano Bonaccini (prima di Natale) e all’assessore Raffaele Donini (dopo l’Epifania). “Il 9 gennaio scorso- informa il presidente dell’Ordine- abbiamo ricevuto notizia che a breve la Regione ci invierà una nota in cui richiederà l’elenco dei colleghi che sono interessati alla vaccinazione. Si spera che ciò avvenga al più presto e possibilmente in settimana”, afferma Cascio.
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