Il reflusso gastroesofageo peggiora d’inverno: dalle brioche al pesce fritto, dall’acqua gassata al dado per il brodo ecco i cibi che è meglio evitare
A volte può capitare che parte del contenuto gastrico risalga dallo stomaco all’esofago, creando una sensazione di bruciore e acidità dietro lo sterno: è il reflusso gastroesofageo, una patologia molto diffusa, che colpisce circa il 10/20% della popolazione europea.
In inverno questa patologia pare peggiorare, e alcuni alimenti hanno il loro ruolo in questo peggioramento.
Ne parla il dottor Marco Dal Fante, Responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia di Humanitas San Pio X.
Reflusso gastroesofageo in inverno: perché peggiora?
Sono diversi i motivi per i quali il reflusso gastroesofageo si acutizza nella stagione fredda. In inverno, per cominciare, l’appetito aumenta, così come aumenta il consumo di cibi più grassi ed elaborati. Di conseguenza, la mucosa dello stomaco produrrà una maggiore quantità di acidi gastrici, necessari per la digestione, ma che aumentano il livello di acidità dello stomaco.
Non solo: pasti abbondanti possono significare sonnolenza: se ci si sdraia subito dopo mangiato, magari per un sonnellino pomeridiano, il reflusso sarà favorito.
A far aumentare il reflusso, tuttavia, ci sono anche altri fattori: in inverno si tende a fare meno attività fisica e ciò non favorisce il consumo di calorie e di grassi; lo stress aumenta e, per reazione, l’organismo produce più alti livelli di adrenalina e cortisolo, ormoni che permettono di contrastarlo ma, nello stesso tempo, aumentano la secrezione acida dello stomaco.
Infine, la minore quantità di luce altera i meccanismi di produzione di serotonina, dopamina, endorfine, neurotrasmettitori che, tra le altre funzioni, regolano anche quella digestiva. In autunno-inverno quest’ultima diventa più lenta e, di conseguenza, il cibo rimane più a lungo nello stomaco e risale con più facilità lungo l’esofago.
Come contrastare il reflusso gastroesofageo?
Oltre a seguire uno stile di vita sano, consigliamo di non fumare, non sdraiarsi subito dopo aver mangiato, cercare di praticare attività sportiva ed esercizi di rilassamento.
Inoltre, è bene regolare il tipo di alimentazione, riducendo i cibi che favoriscono la secrezione acida e fare pasti piccoli e frequenti nell’arco della giornata, evitando le abbuffate.
Reflusso gastroesofageo: gli alimenti da evitare
Alcuni cibi, comunemente consumati nella stagione fredda, sono controindicati per chi soffre di questa patologia. È bene quindi evitare:
Pane fresco, focacce e brioche, per via dell’alto contenuto di acqua;
tè caldo, perché la teina favorisce la secrezione di acido gastrico;
brodo di dado, molto stimolante per la parete gastrica;
acqua gassata, per la presenza di acido carbonico;
lattuga e scarola, a causa dell’elevato contenuto di fibre, le quali permangono a lungo nello stomaco;
kiwi e agrumi, a causa dell’elevata quantità di vitamina C;
pesce fritto o troppo condito, perché indigesto, e alcuni tipi di pesce come tonno, sgombro e salmone;
alcol e cioccolata, perché diminuiscono la forza di contrazione del cardias che è la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.