Tumore della mammella: uno studio del Regina Elena ha scoperto un nuovo bersaglio terapeutico per la prognosi e il trattamento
Il cancro della mammella, causato dalla incontrollata proliferazione delle cellule della ghiandola mammaria, è la più frequente forma di tumore maligno nelle donne.
E’ ormai ampiamente dimostrato che gli RNA non codificanti a cui appartengono microRNAs, long non-coding RNAs ed i circular-RNAs, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione di specifici bersagli genici, regolandone attività e funzioni cellulari. L’insorgenza di numerose patologie tra cui il cancro, sono state messe in relazione all’RNA non codificante, il quale può rappresentare un importante strumento diagnostico e terapeutico.
Nello studio traslazionale del gruppo di ricercatori dell’Istituto Regina Elena, diretto da Giovanni Blandino e pubblicato recentemente sulla rivista Cell Death & Differentiation è stato identificato un nuovo e considerevole bersaglio molecolare del miRNA 10b-3p, SPAG5, una proteina coinvolta nella divisione cellulare.
“Abbiamo documentato – spiega Giovanni Blandino – che nei tumori della mammella, gli elevati livelli di SPAG5 sono associati a una ridotta espressione del miR 10b-3p, in particolare nei sottotipi tumorali più aggressivi. La sola inibizione di SPAG5 in diverse linee cellulari tumorali di mammella è in grado di bloccarne la crescita e la migrazione, contrastando la progressione neoplastica. Analogamente i nostri dati provano che la sola over espressione di SPAG5 in linee cellulari di mammella non tumorali è in grado di trasformare cellule non tumorali in cellule molto proliferanti e che sfuggono dai meccanismi di controllo della crescita cellulare, caratteristiche tipiche di cellule neoplastiche.”
Tra i meccanismi che sostengono l’elevata espressione di SPAG5 nei tumori della mammella, c’è il coinvolgimento dell’Hippo pathway, una via di segnalazione intracellulare fondamentale per la regolazione dello sviluppo e della grandezza del tessuto, della proliferazione e della morte cellulare programmata, responsabile dell’insorgenza di diversi tipi di tumore tra cui il tumore al seno.
“I risultati degli esperimenti da noi condotti – prosegue Vaeria Canu, autrice dello studio – hanno dimostrato che gli elementi principali dell’Hippo pathway, regolano direttamente l’espressione dell’oncogene SPAG5 e che in pazienti con tumore alla mammella gli elevati livelli di tali elementi (YAP-TAZ-TEAD e SPAG5) sono potenti indici in grado di prevedere prognosi non positiva”
“La valutazione dei livelli di miR 10b-3p, di SPAG5 e dei membri dell’Hippo pathway – conclude Blandino – ha un importante valore prognostico per le pazienti affette da neoplasia della mammella. Inoltre i nostri dati suggeriscono che nei tumori della mammella la valutazione dei livelli di espressione di SPAG5 può rappresentare un utile strumento diagnostico per identificare i pazienti che possono beneficiare di farmaci diretti all’inibizione dell’asse YAP-TAZ-TEAD da soli o in combinazione con altri trattamenti.”