Lupus eritematoso sistemico: livelli medi di idrossiclorochina nel sangue >1.068 ng/ml riducono in modo significativo il rischio trombotico
Il mantenimento di livelli medi di idrossiclorochina nel sangue >1.068 ng/ml riduce in modo significativo il rischio trombotico in pazienti adulti con lupus eritematoso sistemico. Questi i risultati principali di uno studio osservazionale condotto su 739 pazienti e recentemente pubblicato su Arthritis & Rheumatology.
Razionale e disegno dello studio
Il potenziale effetto protettivo anti-trombotico della idrossiclorochina (HCQ) nel trattamento dei pazienti con LES è stato già suggerito in studi precedentemente pubblicati in letteratura, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.
Diversi i meccanismi invocati per spiegare queste osservazioni – dall’effetto antipiastrinico alla riduzione degli anticorpi antifosfolipidi e, last but not least, all’effetto reologico positivo. Inoltre, HCQ, aggiungono i ricercatori, riduce l’incidenza di fattori di comorbilità come il diabete e l’iperlipidemia.
Fino ad ora, però, non era noto il dosaggio ottimale in grado di giustificare anche questi benefici, oltre al trattamento del LES.
Su questi presupposti è stato concepito il nuovo studio, nel corso del quale i ricercatori hanno esaminato i dati sui livelli di HCQ in 739 pazienti lupici facenti parte di una coorte osservazionale di pazienti Usa (the Hopkins Lupus Cohort), utilizzata per studi su diversi outcome in questi pazienti, al fine di valutare la passibilità di predire il rischio trombotico dall’analisi dei livelli ematici di farmaco.
L’età media dei pazienti sottoposti alle misurazioni di HCQ partiva da 43 anni, con un 93% di pazienti di sesso femminile e il 46% di etnia causasica. I pazienti erano stati sottoposti a visita clinica a cadenza trimestrale, mentre i livelli di HCQ sono stati determinati mediante spettrometria di massa in tandem con tecniche di cromatografia liquida.
Risultati principali
Su 739 pazienti considerati della coorte in studio, 38 (pari al 5,1%) avevano sviluppato trombosi nel corso del follow-up.
Dall’analisi dei dati è emerso che la media dei livelli ematici di HCQ era significativamente più bassa nei pazienti che erano andati incontro a trombosi, rispetto a quelli non soggetti a questa complicanza (720 ng/ml vs. 935 ng/ml; P = 0,025).
Non solo: lo studio ha anche documentato l’esistenza di una relazione dose-risposta. Il tasso di trombosi, infatti, declinava approssimativamente del 13% per ogni incremento di 200 ng/ml dei livelli ematici medi di HCQ e per le misurazione dei livelli ematici del farmaco più recenti, dopo aggiustamento dei risultati per la presenza di fattori confondenti (età, etnia, presenza di anticoagulante lupico, bassi livelli di proteina C3 e presenza di ipertensione).
Inoltre, i risultati di un’ analisi multivariata hanno mostrato che gli eventi trombotici di riducevano del 69% nei pazienti con livelli ematici medi di HCQ > 1.068 ng/ml, rispetto a quelli con livelli ematici medi di HCQ <648 ng/ml.
I ricercatori hanno peraltro notato come le dosi prescritte di HCQ non fossero state in grado di predire i livelli ematici di HCQ.
Premettendo che dosi più elevate di HCQ sono risultate associate ad un innalzamento del rischio di retinopatia e che le linee guida correnti raccomandano di utilizzare il farmaco a dosaggi <5 mg/kg di peso corporeo “…lo studio non ha rilevato l’esistenza di una correlazione tra la dose prescritta e i livelli di HCQ nel sangue al di sopra del range (4,5-6,5 mg/kg) utilizzato nella pratica clinica”.
“Ciò – aggiungono i ricercatori – sottolinea la necessità di una terapia personalizzata a base di HCQ sulla base dei livelli del farmaco e dell’aggiustamento della posologia”.
Riassumendo
Pur con alcuni limiti metodologici intrinseci (disegno osservazionale, presenza di possibili fattori confondenti ulteriori non considerati dal modello, ridotta numerosità del campione di pazienti considerato, natura monocentrica e coinvolgimento di un solo reumatologo nella sperimentazione clinica), lo studio suggerisce come il raggiungimento di livelli di HCQ nel sangue pari a 1.068 mg/ml possa essere fatto in sicurezza al fine di aiutare a prevenire la trombosi nei pazienti con LES.
“L’integrazione della misurazione dei livelli di HCQ nel sangue nella routine clinica – concludono i ricercatori – andrebbe vista, pertanto, come un’opportunità per la terapia personalizzata in base alla posologia del farmaco nella gestione del rischio trombotico, al di là delle rigide raccomandazioni posologiche empiriche utilizzate nei pazienti con LES”.
Bibliografia
Petri M et al. Higher Hydroxychloroquine Blood Levels Are Associated with Reduced Thrombosis Risk in Systemic Lupus Erythematosus. Arthritis Rheumatol. 2021 Jan 6. doi: 10.1002/ART.41621.
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