Addio a Emanuele Macaluso, memoria storica della sinistra e senatore del Pci: è morto questa notte nella sua casa romana, aveva 96 anni
É morto questa notte nella sua casa di Testaccio, a Roma, Emanuele Macaluso, 96 anni, ex senatore e storico dirigente del Pci. Le lotte contadine nella difficile Sicilia del dopoguerra stretta tra la mafia e il feudo, la militanza nel Pci, la cabina di regia del ‘milazzismo’ in Sicilia e poi l’approdo a Roma, con le esperienze alla Camera, al Senato e alla guida de ‘l’Unità’. I 96 anni vissuti da Emanuele Macaluso hanno accompagnato la storia d’Italia e della Sicilia.
Nato a Caltanissetta, in una delle province più interne dell’Isola, è stato dirigente sindacale della Cgil, amico e compagno di lotte di Pio La Torre, a cui lasciò la segreteria del Pci siciliano per volare a Roma. Quattro legislature alla Camera e tre al Senato, dal 1963 al 1992, prima nel Pci e poi nel Pds: poi acuto osservatore della politica. Prima dell’esperienza romana il ruolo di deputato all’Assemblea regionale siciliana per due mandati.
In Sicilia, ricorda la Dire (www.dire.it), fu tra gli ideatori del ‘milazzismo’, l’esperienza di governo che alla fine degli anni Cinquanta portò la potente Democrazia cristiana di quei tempi all’opposizione della giunta guidata da Silvio Milazzo, sostenuto, tra gli altri, da comunisti, socialisti, liberali e repubblicani ed Msi.
Nel Pci Macaluso era componente della cosiddetta ‘ala migliorista’, insieme con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di cui è stato amico stretto per tutta la vita. L’1 maggio del 2019 il suo ritorno a Portella della Ginestra, a Piana degli Albanesi, dove 72 anni prima la banda Giuliano aveva sparato sulla folla dei contadini riuniti per celebrare la festa del lavoro.
“Compagni che siete morti qui, non vi abbiamo dimenticati – disse -. Il messaggio che ci avete dato siamo qui per proiettarlo nel domani, proiettarlo con i giovani, con i ragazzi, per costruire una Sicilia migliore, un’Italia migliore”.
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AULA SENATO OSSERVA UN MINUTO DI SILENZIO
L’Aula del Senato, in apertura di seduta, su proposta del presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di Emanuele Macaluso, scomparso oggi. È seguito un applauso dell’emiciclo. “Nel porgere le condoglianze ai familiari, sicuramente stabiliremo una giornata per poterlo commemorare qui in Aula”, dice il presidente del Senato Elisabetta Casellati.
IL RICORDO DI CONTE: “GRANDE PROTAGONISTA VITA POLITICA E CULTURALE“
“Anche io mi associo al ricordo di Emanuele Macaluso, che tanti anni è stato qui su questi scranni, prima come senatore e poi come giornalista. Penso che anche chi non ne ha condiviso le idee politiche possa condividere che e’ stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima di iniziare le sue comunicazioni all’Aula del Senato, ricorda cosi’ Macaluso, scomparso oggi.
ORLANDO: “CIAO EMANUELE, CIAO COMPAGNO, CIAO MAESTRO“
“Ciao Emanuele, ciao compagno, ciao maestro. Sei stato quello che dovrebbe essere sempre la sinistra, popolo e pensiero, indignazione e speranza, riscatto e realismo. Le parole e la politica sono state le tue armi per cambiare il mondo e tu puoi dire che hai saputo cambiarlo”. Lo scrive su twitter Andrea Orlando, vice segretario del Pd.
AMENDOLA: “SINISTRA ITALIANA E MERIDIONALE PERDE UN PROTAGONISTA“
“Mancherai Emanuele Macaluso. La sinistra italiana e meridionale perde un protagonista di tante vittorie per la giustizia e la democrazia. La storia sapra’ essere generosa con te e la tua generazione. Che la terra, la stessa che ti vide impegnato in grandi lotte, ti sia lieve”. Lo scrive su twitter il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola.
E. LETTA: “VICINO DI CASA AMATO E COCCOLATO DA TUTTO IL QUARTIERE”
“Che tristezza. Un grande protagonista che ci lascia. Un pensiero aperto, intelligente e sempre originale. Aggiungo, come nota personale, un vicino di casa amato e coccolato da tutto il quartiere. #Testaccio. #Macaluso”. Lo scrive su twitter Enrico Letta.
ZINGARETTI: “RICORDARE MACALUSO AFFERMANDO UN’IDEA NOBILE DI POLITICA”
“Provo un dolore immenso per la morte di Emanuele Macaluso. Al Pd, alla sinistra, all’Italia lascia in eredità il suo impegno civile e politico e il suo amore per la democrazia”. Lo scrive su facebook il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che conclude: “Ora il miglior modo per onorare questo grande italiano è spendere ogni nostra energia per affermare un’idea nobile di politica, basata sul confronto libero tra le idee, battersi per i diritti delle persone, per la giustizia sociale e per la libertà. Ciao Emanuele”.
MATTARELLA: “SCOMPARE FIGURA EMINENTE DELLA REPUBBLICA”
“La morte di Emanuele Macaluso mi addolora profondamente. Desidero esprimere i miei sentimenti di vicinanza ai familiari, a quanti, hanno condiviso con Macaluso impegno e ideali, e a coloro che, nel confronto democratico, anche su posizioni diverse, ne hanno apprezzato l’acuta intelligenza e il senso del bene comune”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Macaluso – sottolinea – è stato un protagonista della storia repubblicana e ha contribuito da dirigente politico e da intellettuale alla crescita democratica del Paese. Il suo impegno politico, maturato da giovanissimo, è stato motivato dalla volontà di emancipazione dei più deboli e di tutela dei lavoratori, sviluppandosi nella Cgil e nel suo partito il Pci, con iniziative sovente coraggiose e difficili. L’impegno meridionalista è rimasto una costante del suo pensiero e della sua azione politica, con un orizzonte ampio e un senso forte dell’interesse nazionale. Parlamentare di grande personalità, nei passaggi più critici per il Paese, ha difeso con determinazione le istituzioni democratiche. Giornalista e scrittore ha continuato a partecipare alla vita pubblica con spirito libero e critico. Con la sua longevità intellettuale ha continuato ad essere testimone, e anche maestro per tanti giovani. Scompare con lui una figura eminente della Repubblica, un appassionato uomo di parte, capace di tenere vivo il confronto con le altre forze popolari e il dialogo con i corpi sociali”.