Grazie allo sprint nel mese di dicembre la denominazione Asolo Prosecco chiude il 2020 a quota 18,7 milioni di bottiglie certificate
L’Asolo Prosecco, grazie ad un (quasi) insperabile successo nell’anno della Pandemia, con i suoi 18,7 milioni di bottiglie certificate, conquista il 20° posto fra le denominazioni di origine italiane: nonostante la congiuntura internazionale dettata dalla lotta al Covid, nell’anno appena trascorso le vendite dell’Asolo Prosecco si sono mantenute costantemente al di sopra dei livelli dell’anno precedente.
In ottobre e novembre poi si è registrata un’ulteriore impennata, con 2,5 milioni di bottiglie certificate in ciascuno dei due mesi, così come si è confermato in accelerazione il mese di dicembre, che ha segnato una crescita del +34% rispetto all’ultimo mese del 2019. In ragione dei risultati del 2020, l’Asolo Prosecco, ventesima in assoluto fra le denominazioni di origine italiane, è la settima denominazione specializzata nella coltivazione di uve bianche e la quarta nella spumantistica. La crescita dell’Asolo Prosecco è avvenuta soprattutto attraverso il canale della grande distribuzione, sia in Italia sia all’estero, mentre hanno riscontrato delle criticità le aziende medio-piccole che avevano come principale canale di sbocco la ristorazione italiana, fortemente penalizzata dalla crisi.