Leonardo Angelucci online sulle piattaforme digitali con il nuovo singolo “Budapest”: il brano fuori per l’etichetta Goodfellas
Fuori per Goodfellas “Budapest”, il nuovo atteso singolo di Leonardo Angelucci. “Budapest” è un brano rock, a tinte pop, che prosegue e sviluppa il nuovo percorso musicale inaugurato da Angelucci con “Henné”. Il testo, sincero e diretto, si muove su suoni che richiamano i Pixies, The Cure e Echo & the Bunnymen, senza perdere mai la sua autenticità.
Torino, Verona, La Spezia e Lisbona sono ricordi, sogni, mete reali e immaginate. In questo momento in cui tutto sembra sospeso, Leonardo Angelucci rispolvera il desiderio del viaggio e gli restituisce importanza. Il viaggio come metafora di vita e di crescita, il viaggio come occasione per parlare di amore e libertà.
“Saremo in quell’appartamento a Budapest
saremo sulla cattedrale di Lisbona
saremo a prendere la pioggia di Parigi
anche lontani
saremo ovunque siamo stati
ovunque ci saremo amati
ovunque ci ameremo ancora”
Il brano è stato prodotto, mixato e masterizzato allo Stra Studio di Roma da Giorgio Maria Condemi e Gianni Istroni.
Link al brano su Spotify: https://open.spotify.com/track/2xpFaU3XfgNlNeHk6Bx3Q4
Leonardo Angelucci è un cantautore, chitarrista e produttore romano. Dal suo esordio con il disco “Questo frastuono immenso” nel 2018, ha vinto il premio del pubblico di Musicultura e il Premio Nuovo Imaie della Biennale Martelive, ha pubblicato un romanzo con Phasar Edizioni e ha suonato in tutta Italia.
LEONARDO ANGELUCCI PARLA DI “BUDAPEST”
Budapest è una canzone d’amore dal sapore indie rock, dedicata al viaggio e alla lontananza. Anche questo brano, come Hennè, nasce durante l’esperienza del CET di Mogol, nella campagna umbra, sconnesso dall’ipersocietà multimediale e circondato solo da musica e arte. Ho avuto la necessità di raccontare l’amore distante, attraverso una collezione di immagini tratte dai viaggi e dalle esperienze vissute con la mia compagna. Di qui, la voglia di sognare ed immaginare anche viaggi futuri. Il lavoro di Giorgio Maria Condemi e Gianni Istroni allo Stra Studio di Centocelle, a Roma, ha impreziosito il brano, donandogli una veste alternative internazionale. La copertina del singolo è un artwork del graphic designer Giuseppe Bravo.