I disturbi della lacrimazione più comuni e l’importanza di rivolgersi a uno specialista prima di riempirsi gli occhi di colliri o di altri prodotti
Siamo soliti associare le lacrime alla sfera emotiva: in realtà, hanno un ruolo molto importante per il benessere e la salute dell’occhio.
Può capitare, tuttavia, che la lacrimazione non funzioni a dovere: insieme al professor Paolo Vinciguerra, Responsabile del Centro Oculistico di Humanitas e docente di Humanitas University, vediamo quali sono i disturbi della lacrimazione più comuni, e come contrastarli.
Per cominciare: cosa sono le lacrime?
Generalmente intendiamo le lacrime come il liquido secreto dalle ghiandole lacrimali, situate sopra l’occhio. Il liquido (detto anche film lacrimale) è composto da acqua, olii, sali e proteine, mucine.
Le lacrime hanno una serie di funzioni importantissime: in primis, la lacrimazione di base serve a lubrificare l’occhio, consentendo alla palpebra di scorrere e all’occhio stesso di “nutrirsi”.
In secondo luogo, la lacrimazione protegge gli occhi da fattori come la polvere, i batteri, eventuali corpi esterni, e si scatena in presenza di un’irritazione (pensiamo al classico taglio della cipolla) o quando siamo particolarmente emozionati.
Lacrimazione eccessiva
Quando la superficie oculare è irritata o infiammata da infezioni, allergie, corpi estranei o altre sostanze, l’occhio si “difende” producendo più lacrime.
La lacrimazione eccessiva può insorgere a qualsiasi età, può interessare uno o entrambi gli occhi, e può causare l’offuscamento della vista, patologie alle palpebre e la formazione di fastidiose concrezioni delle secrezioni.
Se l’epifora (ovvero la fuoriuscita delle lacrime dal sacco congiuntivale verso la cute delle palpebre) incide irrimediabilmente nelle azioni quotidiane, può essere causata o da una riduzione o impedimento delle vie di deflusso delle lacrime verso il naso, malposizioni palpebrali, oppure più raramente da un eccesso di produzione lacrimale, lo specialista potrebbe proporre una soluzione chirurgica nei casi in cui l’ostacolo non sia risolvibile al deflusso, o in caso di malposizione palpebrale.
Secchezza oculare
La secchezza oculare è causata da una scarsa lacrimazione e indica che l’occhio non è sufficientemente lubrificato.
Può essere causata da diversi fattori, come la riduzione della produzione lacrimale o un ambiente troppo secco, l’assunzione di farmaci contro il raffreddore o le allergie, il fumo (anche passivo), traumi agli occhi o anche, più semplicemente, l’invecchiamento.
L’occhio secco può provocare bruciori, pruriti, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio, affaticamento oculare dopo la lettura, intolleranza all’utilizzo delle lenti a contatto, formazione di abrasioni sulla superficie oculare.
Ostruzione dei condotti lacrimali
La patologia più comune delle vie lacrimali è l’ostruzione, ossia un’infiammazione dei canali lacrimali causata da un restringimento (stenosi) della mucosa che li riveste.
La stenosi impedisce alle lacrime di defluire correttamente e può causare infezioni dovute al ristagno lacrimale.
L’ostruzione può essere congenita, ossia essere presente fin dalla nascita dell’individuo; oppure acquisita, che si verifica in caso di malattia infiammatoria cronica che interessa i dotti lacrimali ed è spesso associata e condizionata da patologie della struttura facciale, come la deviazione del setto nasale o traumi facciali in generale.
L’importanza di rivolgersi allo specialista
Prima di riempirsi gli occhi di colliri o di altri prodotti, se ci si accorge di stare soffrendo di un disturbo della lacrimazione è bene rivolgersi immediatamente allo specialista. Per esempio, si può soffrire di occhio secco, eppure lacrimare molto: lo specialista saprà come predisporre la cura più adeguata al problema.