Sforbiciata a cene e viaggi con la crisi economica legata all’emergenza Covid: le famiglie tagliano il superfluo per risparmiare
Pronti a rinunciare ad aperitivi, ristoranti e viaggi, magari anche allo shopping. Certo non alle spese per l’istruzione dei figli. E se resta in tasca qualcosa alla fine del mese dopo aver pagato l’affitto, il mutuo e le bollette, c’è chi valuta l’idea di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria integrativa o un fondo pensione. È la fotografia degli italiani post-lockdown scattata da Nomisma e Crif per l’osservatorio “The world after lockdown”, che ormai da quasi un anno analizza in maniera continuativa l’impatto della pandemia sulle vite dei cittadini, grazie al coinvolgimento di un panel omnibus di 1.000 persone dai 18 ai 65 anni. Nell’ultimo semestre del 2020 il 43% delle famiglie italiane non è riuscita a risparmiare: per il 24% questa è una situazione nuova rispetto al passato, mentre il restante 19% dichiara che la difficoltà è strutturale e non dipende solo dalla crisi sanitaria.
Chi è riuscito a risparmiare (il 57% del totale degli intervistati) lo ha fatto non senza difficoltà, spesso facendo fronte a stento ad alcune voci di spesa o rimandando alcune spese. Tra le incombenze affrontate a fatica, ci sono innanzitutto le utenze: un quarto degli italiani negli ultimi sei mesi ha avuto problemi a pagare le bollette (25% contro il 34% del primo semestre). Anche il rimborso delle rate di mutui e finanziamenti è fonte di preoccupazione: quattro italiani maggiorenni su 10 hanno un contratto di finanziamento in corso, di questi, il 20% dichiara di aver rimborsato le ultime rate dell’anno con una certa difficoltà (era il 17% nel primo semestre 2020). Malgrado questo il tasso di default del credito alle famiglie è ancora contenuto, al di sotto del 2%.
E il 2021? La maggioranza delle famiglie (il 64% del totale) conta di riuscire a risparmiare, anche se gran parte di queste (58%) non è intenzionata ad effettuare investimenti quest’anno. Il timore, spiega la Dire (www.dire.it), è quello di non riuscire, nemmeno per quest’anno, ad affrontare con serenità alcune spese ricorrenti: l’affitto in primis (il 27% degli affittuari si dice abbastanza preoccupato), ma anche le utenze. Più cresce l’incertezza, più è forte l’esigenza di proteggersi: il 14% ha intenzione di aumentare la spesa per investimenti in fondi pensione e il 17% per polizze sanitarie integrative. Del resto, ci sono molte cose alle quali si può rinunciare: il 36% degli intervistati quest’anno prevede di risparmiare sui consumi fuori casa, il 36% anche sui trasporti e il 35% su viaggi e vacanze (anche se un ulteriore 34% ha intenzione di incrementare il budget per questa voce di spesa). Si stringe la cinghia anche per abbigliamento e scarpe (29%), su estetista e parrucchiere (23%) o baby-sitter (5%). Il 15% delle famiglie prevede di spendere di meno per la manutenzione della propria abitazione e il 24% per l’auto.