M5s attacca Renzi: “Può ricevere compensi dall’Arabia Saudita?”. Calenda sulla linea dei pentastellati: “Immorale e pericoloso”
“Ho presentato un’interrogazione al Governo per sapere come sia possibile che il leader di un partito che fino a pochi giorni fa esprimeva ministri e sottosegretari possa al contempo ricevere compensi da uno Stato straniero“. Queste le parole di Pino Cabras (M5S), vicepresidente della Commissione Esteri alla Camera, come riferisce la Dire (www.dire.it).
“Forse non c’è nessun reato – prosegue il deputato – ma chi svolge un ruolo così delicato da poter determinare una crisi di governo in Italia non può essere, contemporaneamente, consulente a pagamento di un altro Stato. Deve essere al di sopra di ogni sospetto, anche perché in Italia le crisi di governo hanno spesso aperto la porta a forze straniere interessate a una svendita dei nostri asset strategici”, conclude Cabras.
Ecco il testo dell’interrogazione.
“Al Presidente del Consiglio dei Ministri – Per sapere – premesso che: lo scorso 27 gennaio il quotidiano Domani ha riportato la notizia circa un ruolo del senatore Matteo Renzi nell’Advisory board (Comitato di consulenza) del Future Investment Initiative (FII); l’FII è stato istituito da Mohammad bin Salman, principe ereditario del Regno dell’Arabia, e risulta una ufficiale emanazione del Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano dell’Arabia saudita controllato direttamente dalla famiglia reale; per il suo ruolo di consulenza presso l’FII il senatore Renzi riceverebbe un compenso di circa 80mila dollari all’anno, oltre a tutta una serie di benefit, tra cui la disponibilità di jet privati nei suoi viaggi da e per l’Arabia saudita; secondo una ricostruzione del quotidiano La Verità del 29 gennaio, per rientrare in Italia lo scorso 28 gennaio in occasione delle consultazioni presso il Presidente della Repubblica il senatore Renzi avrebbe usufruito di un volo privato su un lussuoso jet Gulfstream G450 (immatricolato HZ-A23 dalla compagnia privata Alpha star, con sede a Riyad, e operato dalla Aviation Horizon, con sede a Jedda). Il solo costo di mercato del volo Riyad-Roma con tale velivolo sarebbe attorno ai 28.620 dollari (5.300 dollari l’ora per 5 ore e 40 minuti di volo); secondo il senatore Renzi non ci sarebbe nessuna incompatibilità tra il suo ruolo politico-istituzionale in Italia e il suo ruolo di consulente a pagamento presso un ente controllato dalla famiglia reale saudita; tuttavia, il senatore Renzi, oltre a essere membro della Commissione Affari esteri del Senato, è il leader del partito Italia Viva che fino a pochi giorni esprimeva alcuni ministri e sottosegretari e il cui ruolo è stato talmente determinante e delicato da provocare una crisi di Governo; a giudizio degli interroganti, risulta quantomeno meritevole di una forte preoccupazione il fatto che una persona che ricopre un ruolo politico-istituzionale di così alto livello e sensibilità nella Repubblica italiana possa al contempo ricevere compensi da uno Stato straniero;– se il Governo abbia ulteriori informazioni in merito a quanto esposto in premessa; quali siano gli intendimenti del Governo per prevenire che in futuro uno o più membri del Governo possano ritrovarsi nella condizione di dover rispondere di conflitti d’interesse con Paesi stranieri”.
Anche Calenda attacca Renzi
“Con che credibilità Renzi potrebbe in futuro ricoprire il ruolo di Ministro degli Esteri o sedere nel Copasir o influenzare la politica estera dopo aver preso soldi personalmente dall’Arabia Saudita?“. Carlo Calenda, leader di Azione, attacca Matteo Renzi per la partecipazioni del leader di Italia Viva ad una conferenza ad Abu Dhabi, dove l’ex premier ha intervistato il principe saudita Mohammad Bin Salman. Renzi è oggi al centro delle critiche anche per la decisione del governo di bloccare l’export di armi verso Arabia Saudita e Emirati Arabi, autorizzato nel 2016 dal governo dell’ex segretario del Pd.
“Solo qualche giorno fa- si legge sui social di Calenda- avevo ricordato con orgoglio il coraggio di Renzi a San Pietroburgo nel ricordare a Putin i diritti delle minoranze e i valori democratici. Ritengo che per quanto si possa essere su fronti opposti non si debbano mai disconoscere i meriti oggettivi”.
E tuttavia, sottolinea Calenda “con la stessa nettezza voglio dire che ritengo inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonial di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi. Prendere soldi da governi di Paesi stranieri mentre eserciti ancora un’attività politica è inaccettabile. E sono per primi i liberali a doverlo dire con nettezza. Si tratta di una cosa semplicemente immorale e pericolosa” chiude il leader di Azione.