The Passenger Roma: ritratto benevolo e spietato di una città ingannevole. Iperborea dedica un numero alla Capitale affidandosi a una decina di scrittori
Ingannevole e contraddittoria. Così si potrebbe definire oggi Roma, che ogni anno si ritrova qualche gradino più in basso nelle classifiche di vivibilità, ma che spesso “sembra ciò che non è ed è ciò che non appare”. A sgombrare il campo da posizioni rigide tra chi la dà prossima al collasso e chi invece la difende per le sue eterne bellezze, ci ha pensato la casa editrice Iperborea, che in occasione del 150esimo anniversario dell’istituzione di Roma come capitale d’Italia le ha dedicato un numero di The Passenger.
Una pubblicazione davvero da non perdere per la ricchezza dei contributi, le infografiche, le mappe, i numeri, i consigli. Un reportage a 360 gradi che offre il miglior spaccato possibile in questo momento della città a pochi mesi dalle elezioni amministrative. L’apertura è affidata un breve saggio di Marco D’Eramo che spiega quali sono le forze che frenano lo sviluppo della Capitale, dai palazzinari al Vaticano.
E poi, aggiunge la Dire (www.dire.it): una guida acustica alla città di Letizia Muratori, il racconto di Nicola Lagioia nella “Città dei vivi”, una guida attraverso il Tevere di Matteo Nucci; i 39 appunti per un libro su Roma di Francesco Piccolo; la ribellione delle periferie raccontata da Leonardo Bianchi; il racconto di Christian Raimo su Fidene e Settebagni fino alla riserva della Marcigliana; un ritratto dei Casamonica della giornalista Floriana Bulfon; Francesco Pacifico sulla storia della Crew 126; la magia del calciotto descritta da Daniele Manusia. Questo numero tutto speciale ha anche una sezione dedicata alle mappe di Salvatore Monni, Keti Lelo e Federico Tomassi, autori del libro ‘Le mappe della disuguaglianza’, capaci di mettere in luce in modo grafico alcuni paradossi tutti romani. I consigli d’autore sono della scrittrice Nadia Terranova, la playlist di Giulia Cavaliere. Raimo, che è anche assessore alla Cultura del III Municipio, ha commentato: “Il ritratto di Roma che ne viene fuori è certo benevolo o perché è quello di persone che la amano, ma la violenza, la spoliazione, il nonsenso soprattutto emergono in ogni pagina”.