Il leader di Italia Viva Matteo Renzi esulta per il governo Draghi: “Mi hanno insultato ma ho reso un servizio al Paese, sono rilassato e felice”
“Mi hanno ricoperto di insulti e ho perso potere. Ma ho reso un servizio al Paese. Sono rilassato e felice. Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente”. Così Matteo Renzi intervistato da Qn.
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La più difficile “perché in tutte le battaglie precedenti mi era stato riconosciuto, dai miei avversari, il senso di ciò che volevo fare. Quando nel 2009 ho fatto le primarie a Firenze. Quando, da cattolico, ho fatto le leggi sulle unioni civili. E poi quando ho fatto il Jobs Act, e quando abbiamo mandato a casa Salvini, e quando abbiamo promosso il referendum di riforma costituzionale. C’è sempre stato chi contestava. Ma diceva: capisco che cosa Renzi vuol fare. Stavolta, quando abbiamo aperto la crisi, nessuno ne capiva il motivo. Si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo”.
Calenda: “Finita la stagione degli insulti”
“Ai cittadini dovremo spiegare che la stagione dell’insulto e del parlare alla pancia è finita, la politica è fatta di confronti anche duri. Se l’identità diventa tifo si paralizza tutto, è un lavoro che dovranno fare i leader politici. Questa non è una sospensione della politica ma una rivoluzione. Questa è stata la legislatura più pazza del mondo, ho sempre sostenuto che eravamo davanti ad un processo di crisi della Repubblica. Mattarella l’ha fermato chiamando Draghi”. Così Carlo Calenda intervistato a Sky Tg24, parlando delle conseguenze di un governo Draghi.
“Il governo Draghi sancisce il fallimento di un determinato ceto politico- sottolinea- Se i partiti si deresponsabilizzano non cambierà mai niente, questa può essere l’occasione di un’evoluzione della politica”.
Governo tecnico o politico? “A Draghi abbiamo detto che si potevano porre priorità ma non condizioni, dovrà decidere Draghi”.