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A maggio l’Eurovision Song Contest: format da definire

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L’Eurovision Song Contest torna a maggio: gli organizzatori stanno lavorando a quattro scenari per salvaguardare la salute di tutti i partecipanti

Si farà ma con un’attenzione particolare alle norme anti Covid. Torna a maggio, dopo lo stop dello scorso anno, l’Eurovision Song Contest. A confermarlo è l’Ebu, l’unione delle radio e delle tv pubbliche europee, che sta pianificando in ogni dettaglio quattro possibili scenari organizzativi della kermesse.

Lo scenario organizzativo attuale 

In programma il 18, 20 e 22 maggio, l’Esc andrà in scena a Rotterdam seguendo, secondo le previsioni attuali, la seconda ipotesi al vaglio: lo scenario B, ovvero quello che prevede la presenza di tutti gli artisti nella città, distanziamento, frequenti tamponi e la possibilità – per le delegazioni impossibilitate a viaggiare – di partecipare con esibizioni live registrate da remoto, niente pubblico alla Ahoy Arena dove si svolgerà l’evento o in minor presenza. Ridotte e svolte in maniera responsabile le attività correlate alla kermesse.

“La sicurezza, la salute e l’incolumità di tutti i partecipanti all’Eurovision Song Contest, dalla troupe agli artisti, sono la nostra massima priorità”, ha spiegato Martin Österdahl, supervisore esecutivo del festival.

Escluso il normale svolgimento della manifestazione

A guidare la macchina organizzativa dell’Eurovision Song Contest sarà, insomma, l’andamento della pandemia, che ha già escluso lo scenario A, quello che consentiva il normale svolgimento della manifestazione.

Gli scenari più pessimistici 

Più pessimistici gli ultimi due programmi, C e D, che come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it) prevedono esibizioni da remoto – ‘live on tape’ – con i soli conduttori dal vivo a Rotterdam e pubblico, se previsto, in percentuale ridotta. Nel primo caso le attività correlate all’Eurovision a Rotterdam saranno al minimo, nel secondo caso saranno solo virtuali e volte alla scoperta della città senza spettatori alla Ahoy Arena. 

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