La moda junior resiste alla crisi economica legata al Covid: Pitti Bimbo non si ferma e presenta online le proposte per la prossima stagione autunno-inverno
In occasione dell’annuale appuntamento con Pitti Bimbo, quest’anno sulla piattaforma online Connect, Sistema moda Italia ha diffuso i dati sull’andamento del mercato per la moda bimbo e, come c’era da attendersi, il 2020 si chiude con un bilancio in negativo: il fatturato dovrebbe stimare una flessione nella misura del -13,1%, scendendo così al di sotto dei 2,7 miliardi di euro. Si stima per la moda junior una flessione media annua anche delle vendite estere corrispondente al -13,3%: il valore delle esportazioni di comparto dovrebbe, quindi, scendere a poco più di un miliardo e 100 milioni di euro.
Anche con riferimento all’import si registra un calo: per il 2020 è atteso un decremento del -15,7% su base annua, per un valore complessivo di quasi 1,8 miliardi. Secondo le previsioni del Centro studi di Confindustria Moda, i consumi nazionali archivieranno il 2020 in territorio negativo, evidenziando un peggioramento ulteriore rispetto al trend del settore. La flessione per i dodici mesi è stimata al -12,9%.
In questo quadro, l’edizione di Pitti Bimbo sulla piattaforma Connect presenterà, per due mesi, una selezione di marchi internazionali e le loro nuove collezioni per il prossimo autunno-inverno. «Nuove collezioni dei marchi della moda bimbo che ci seguono di edizione in edizione, e che hanno creduto nei nostri servizi anche in questa stagione» dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine.
Come spiega Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, “l’abbigliamento junior in Italia nel 2020 ha contenuto le perdite dovute all’emergenza sanitaria con una flessione che è stata meno pesante dell’adulto. Il fatto che i negozi di abbigliamento bambino siano potuti rimanere aperti anche durante il lockdown ha contribuito a rendere il settore più dinamico. Siamo fiduciosi che la situazione migliorerà nei prossimi mesi, e siamo in attesa di tornare a svolgere fisicamente le nostre manifestazioni”.