Il premier Mario Draghi incassa la fiducia al Senato con 262 voti a favore. Resiste il record di Monti, caos nel Movimento 5 stelle con almeno 15 contrari
Il governo Draghi ha ricevuto la fiducia con 262 senatori favorevoli, 40 voti contrari e 2 astenuti. Resiste il record del governo Monti con 281 voti.
15 NO NEI M5S, NUMERI SUFFICIENTI PER COSTITUIRE GRUPPO
Sono almeno 15 i senatori M5s che hanno votato no alla fiducia al governo Draghi. Si tratta di Granato M5s, Gianuzzi M5s, Lamura M5s, Lanutti M5s, Lezzi M5s, Mantero M5s, Mininno M5s, Moronese M5s, Morra M5s, Ortis M5s, Abate M5s, Angrisani M5s, Corrado M5s, Crucioli M5s, Di Nitto M5s. Secondo il regolamento del Senato, che prevede 10 senatori per la costituzione del gruppo parlamentare, i dissidenti M5s possono costituire una compagine a se’ stante. Devono pero’ risolvere il problema del collegamento col simbolo elettorale. Sono risultati assenti alla votazione inoltre Garutti, Nocerino, Vanin, Auddino, Botto e Dessi’. Nel misto hanno votato contro Fattori, Giarrusso, Nugnes, Ciampolillo, Martelli. Mentre Drago si e’ astenuta.
DRAGHI CHIEDE LA FIDUCIA: “GRAZIE DELLA STIMA, MA ANDRA’ VALIDATA”
Il premier Mario Draghi ha colto nel dibattito al Senato sulla fiducia la “consapevolezza del disastro economico, sociale culturale. E su questa consapevolezza il governo costruirà il suo operato”. Draghi ringrazia per la stima manifestata nei suoi confronti. “Anch’essa dovrà essere validata dall’azione del governo da me presieduto”, dice il premier durante le repliche al dibattito sulla fiducia. Il voto inizierà intorno alle 22.30, il risultato atteso per mezzanotte.
Il governo conferma l’impegno di “andare nella direzione” dell’inserimento in Costituzione dei “concetti di ambiente e sviluppo sostenibile” che sono “alla base della giustizia tra generazioni” e “su cui sta lavorando il Senato con progetti di legge costituzionali”.
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“Il coinvolgimento delle regioni è essenziale. Certe cose non si fanno se non sono discusse con le regioni”, chiarisce Draghi che aggiunge: “Senza riportare legalita’ e sicurezza non ci puo’ essere crescita”.
“Nel G20 daremo grande importanza ai temi della cultura con un incontro dedicato”, annuncia ancora il premier Mario Draghi. “La perdita economica e’ ingente, ma ancora piu’ grande sarebbe la perdita dello spirito. Molto e’ stato fatto per assicurare ristori adeguati. Ma occorre fare molto di piu’. Il ritorno nel piu’ breve tempo possibile alla normalita’ deve riguardare anche la cultura in tutte le sue forme perche’ e’ inprescindibile per la crescita del Paese”.
“Ho accennato al fatto che alcune imprese potranno non riaprire dopo la pandemia. Ma una che certamente riaprira’ e’ il turismo”, dice il premier Mario Draghi in aula al Senato. “Investire nel turismo, sostenerlo, non significa buttare via i soldi: quei soldi tornano indietro. Vanno messe in campo-aggiunge- misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire e ai lavoratori di non perdere livelli di reddito. Ma quello che bisogna impedire in questo periodo e’ che queste imprese falliscano perche’ si perde un capitale che e’ prima di tutto capitale umano”.
Per risolvere “il problema della migrazione la risposta piu’ efficace e duratura passa per una piena assunzione sul tema da parte delle istituzioni comunitarie ed europee”. Lo dice Mario Draghi, parlando in Senato. “E’ uno dei dossier politici piu’ rilevanti a livello europeo- aggiunge- dove permane la contrapposizione tra stati di frontiera esterna maggiormente esposti ai flussi migratori, Italia, Spagna, Grecia, Malta e in parte Bulgaria, e stati del nord e dell’Est Europa, principalmente preoccupati di evitare i movimenti secondari dei migranti nel loro territorio. L’Italia – conclude Draghi come riferisce la Dire (www.dire.it) – propone un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota”.