Asma non controllato: Ema approva tripla terapia


Asma: approvata la tripla terapia in combinazione fissa messa a punto da Chiesi e a base di ICS/LABA/LAMA somministrata in un unico inalatore

Asma non controllato: Ema approva tripla terapia

La Commissione Europea ha approvato la modifica all’autorizzazione all’immissione in commercio per la tripla terapia in combinazione fissa messa a punto da Chiesi e a base di ICS/LABA/LAMA somministrata in un unico inalatore. Questa terapia, già approvata nel 2017 per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), è adesso indicata anche per il trattamento dell’asma.

La tripla terapia è una combinazione di beclometasone dipropionato (corticosteroide inalatorio), formoterolo fumarato (agonista β2 a lunga durata d’azione) e glicopirronio (antagonista muscarinico a lunga durata d’azione).

La tripla terapia di Chiesi per l’asma è la prima triplice combinazione extrafine in grado di raggiungere e trattare l’intero albero bronchiale, incluse le piccole vie aeree. La tecnologia con particelle extrafine Modulite può facilitare la coordinazione durante l’inalazione. Il prodotto è dotato di un contatore di dosi che consente ai pazienti di monitorare e controllare l’avvenuta assunzione della terapia.

L’asma è una patologia infiammatoria cronica che colpisce più di 339 milioni di persone nel mondo. Secondo il report GINA, le persone con asma non controllata presentano uno scarso controllo dei sintomi e/o frequenti riacutizzazioni che possono richiedere la somministrazione di corticosteroidi orali o perfino l’ospedalizzazione.

Nei pazienti con asma non controllata, la tripla terapia di Chiesi ha mostrato una riduzione delle riacutizzazioni e un miglioramento della funzionalità polmonare rispetto all’ICS/LABA (corticosteroide inalatorio/β2-agonisti a lunga durata d’azione).

La raccomandazione del CHMP (Committee for Medicinal Products for Human Use [Comitato per i medicinali per uso umano]) e la decisione della Commissione Europea si basano sui dati di efficacia e sicurezza di 4 studi clinici che hanno coinvolto quasi 3.000 pazienti.