L’Fda ha autorizzato l’avvio della sperimentazione clinica sull’uomo per la terapia sperimentale con le staminali per il diabete di tipo 1 sviluppata da Vertex
La Fda statunitense ha autorizzato l’avvio della sperimentazione clinica sull’uomo per la terapia sperimentale per il diabete di tipo 1 sviluppato dalla biotech Vertex Pharmaceuticals di Boston, un trattamento basato su cellule pancreatiche derivate da cellule staminali sperimentali e completamente differenziate.
Il farmaco, chiamato VX-880, viene descritto come una terapia cellulare allogenica derivata da cellule staminali umane, che ha le potenzialità per restituire all’organismo la capacità di normalizzare i livelli glicemici attraverso il ripristino della funzione delle cellule delle isole pancreatiche. Dopo aver ottenuto l’accettazione della Investigational New Drug Application (IND), l’azienda intende avviare uno studio clinico di fase I/II nella prima metà del 2021 per valutarne sicurezza ed efficacia in pazienti con diabete di tipo 1.
«Nell’anno in cui si celebra il 100° anniversario della scoperta dell’insulina, siamo entusiasti di portare in fase clinica una terapia cellulare di prima classe che potrebbe avere un impatto significativo sulle persone che vivono con il diabete di tipo 1, ha detto Bastiano Sanna, responsabile delle terapie cellulari e genetiche in Vertex. «Siamo impazienti di avviare il nostro programma clinico e di testare il nostro approccio di sostituzione delle cellule delle isole pancreatiche danneggiate dal diabete con le nostre cellule produttrici di insulina completamente differenziate derivate da cellule staminali».
Informazioni sulla terapia cellulare
VX-880 è in fase di valutazione per pazienti affetti da diabete di tipo 1 con ridotta consapevolezza di ipoglicemica e ipoglicemia grave. Ha il potenziale per ripristinare la capacità del corpo di regolare i livelli di glucosio riattivando la funzione delle cellule delle isole pancreatiche, compresa la produzione di insulina.
La sperimentazione clinica di fase I/II, a braccio singolo, arruolerà circa 17 soggetti con diabete di tipo 1 e ridotta consapevolezza dell’ipoglicemia e ipoglicemia grave. Sarà uno studio clinico sequenziale composto da più parti per valutare la sicurezza e l’efficacia di diverse dosi di VX-880. Comporterà un’infusione di cellule insulari funzionali completamente differenziate, oltre alla somministrazione cronica di una terapia immunosoppressiva concomitante, per minimizzare il rigetto delle nuove cellule da parte del sistema immunitario.
Estensione delle indicazioni per un trattamento per la fibrosi cistica
Di recente Vertex aveva anche ottenuto l’accettazione della New Drug Application (NDA) per l’estensione di indicazione per la tripla combinazione elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor (Trikafta), un trattamento per la fibrosi cistica. Attualmente la terapia è indicata solo nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni con almeno una copia della mutazione F508del, ma potrebbe essere estesa anche ai bambini tra i 6 e gli 11 anni di età che presentano anche la mutazione nel gene regolatore di conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR).
Trikafta è stato approvato grazie ai risultati di due trial clinici di fase III. Il primo studio, di 24 settimane, randomizzato in doppio cieco, ha coinvolto 403 pazienti con una mutazione F508del e una mutazione con funzione minima. Il secondo, della durata di quattro settimane, randomizzato in doppio cieco, ha riguardato 107 pazienti con due mutazioni identiche di F508del che erano già in trattamento con tezacaftor/ivacaftor.
Gli omozigoti F508del trattati hanno riportato un aumento della funzione polmonare di 10 punti percentuali rispetto al precedente trattamento, dimostrando la maggiore efficacia della nuova terapia in questa categoria di pazienti. Anche gli eterozigoti composti F508del, cioè i soggetti con una sola copia della mutazione un’altra mutazione con funzione minima, hanno mostrato un miglioramento medio della funzione polmonare del 14% e una riduzione del 63% nelle esacerbazioni polmonari in 24 settimane. Il maggior spettro di efficacia allarga notevolmente il numero di soggetti trattabili (dal 50% al 90% dei malati di fibrosi cistica nel mondo).
«Se il farmaco otterrà l’approvazione per l’uso esteso, avremo l’opportunità di trattare la causa alla base della malattia già nei primi anni di vita e coinvolgere potenzialmente circa 1.500 bambini con fibrosi cistica in più» ha affermato Carmen Bozic, Chief Medical Officer di Vertex. «Dall’approvazione di Trikafta nel 2019 abbiamo continuato a lavorare per portare il più rapidamente possibile questo medicinale a quanti lo aspettavano».
Accordo di collaborazione per modulare lo splicing dell’RNA
Da dicembre 2020, Vertex è stata impegnata ad espandere il proprio portafoglio con progetti in fase intermedia e avanzata. Lo scorso dicembre ha stretto una collaborazione strategica per la ricerca e un accordo di licenza con Skyhawk Therapeutics per la scoperta e lo sviluppo di nuove piccole molecole che modulano lo splicing dell’RNA tramite la piattaforma proprietaria SkySTAR (Skyhawk Small molecule Therapeutics for Alternative splicing RNA).
«Riteniamo che la modulazione dello splicing, il cui malfunzionamento è causa di molte patologie, rappresenti una promessa per il trattamento di malattie per le quali abbiamo poche o nessuna opzione terapeutica» ha affermato Mark Bunnage, Vicepresidente senior di Vertex e Responsabile del Boston Research. «Questa collaborazione unisce la tecnologia innovativa di Skyhawk con l’esperienza in ricerca e sviluppo di Vertex e si adatta perfettamente alla nostra strategia di investimento nelle nuove tecnologie, che ci aiuteranno a trasformare molte malattie gravi».
Secondo i termini dell’accordo Vertex effettuerà un pagamento anticipato di $ 30 milioni a favore di Skyhawk, che potrà beneficiare fino a $ 2,2 mld di potenziali pagamenti a raggiungimento di obiettivi prefissati oltre a possibili royalties sulle vendite.