Pallamano Crotone attesa da una nuova trasferta sul parquet della Fidelis Andria: se i pitagorici giocano come sanno possono ambire a traguardi prestigiosi
Dopo la positiva prestazione di Altamura nuova trasferta per la Pallamano Crotone che sabato farà visita alla Fidelis Andria. Lo scopo della squadra del tecnico Antonio Cusato è tanto chiaro quanto semplice: sfornare un’altra bella prova, mettere in difficoltà gli avversari e magari tornare a casa con un risultato positivo. Cosa sempre molto difficile quest’ultima ma se i pitagorici giocano come sanno possono ambire a traguardi prestigiosi.
La Fidelis Andria, che non ha iniziato questo campionato con il passo giusto, è alla ricerca di rivincite, non solo per i risultati che hanno deluso fino ad ora, ma anche per rilanciarsi in classifica. La compagine pugliese non si aspettava un avvio così difficile e vuole tornare ad occupare al più presto la posizione di classifica che maggiormente gli compete.
La Pallamano Crotone invece viene da una sosta forzata dovuta alla spostamento richiesto dal Fasano. Una sosta che si spera non abbia inciso in negativo sui rossoblù desiderosi di scendere in campo per prendere il ritmo partita. Giocare la prima gara e poi fermarsi immediatamente dopo non è proprio il massimo, ma purtroppo è capitato e quindi si deve fare necessità virtù. Cusato ha approfittato per correggere quello che non è andato nella partita di esordio. Ha avuto il tempo per farlo e la squadra ha risposto bene.
Sono stati dispensati da qualche allenamento i quattro giovanissimi che domenica scorsa hanno partecipato ad uno stage organizzato dalla Federazione per selezionare i migliori atleti nati negli anni 2004 e 2005 che poi entreranno a far parte del giro delle nazionali giovanili. Per Daniele Riganello, Ugo Menzano, Marco Scida e Silvano Berlingeri è stata, indipendentemente da tutto, una bella esperienza. Hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i migliori giocatori della loro età del sud Italia e si sa il confronto è sempre costruttivo. Inoltre a dirigere lo stage sono stati commissari tecnici nazionali e quindi c’è stato davvero tanto da imparare e tutto quello che hanno appreso ora lo stanno mettendo a disposizione dei loro compagni. Ora si spera che questo cammino intrapreso possa proseguire più a lungo possibile fino ad arrivare ad una convocazione per le selezioni nazionali.