Esistono diversi generatori automatici di sitemap online: ecco come scegliere i migliori e come comunicarla a Google
La sitemap, come è facilmente intuibile dal nome, è la mappa di un sito web. In altre parole si tratta di un file in cui sono elencate e catalogate tutte le pagine che devono essere (inviate e) indicizzate sui motori di ricerca.
Nella sitemap di un sito sono dunque presenti:
- pagine;
- articoli;
- immagini;
- video;
- altro (a seconda dei casi e delle necessità).
Inoltre vengono specificate anche informazioni sulle loro caratteristiche come la data di creazione, la data dell’ultimo aggiornamento, le eventuali versioni nelle diverse lingue degli stessi contenuti, etc..
In sostanza le sitemap agevolano le operazioni di scansione da parte dei crawler indicando a Google e agli altri motori di ricerca quali sono le pagine contenute in un sito web e la loro importanza al suo interno. In questo senso segnaliamo che le sitemap possono essere compilate con l’attributo “priority” che serve a segnalare la gerarchia interna delle singole pagine nel complesso della struttura, ma che ad oggi non viene più preso in considerazione, per lo meno da Google.
Tipologie di sitemap
Esistono due principali varianti delle sitemap, il formato HTML e quello XML.
La prima viene utilizzata quando si vuole rendere disponibile la mappa del sito web ai visitatori per orientarne la navigazione e migliorarne la user experience. È uno dei criteri storici dell’accessibilità web.
La Sitemap XML invece. serve esclusivamente a dare informazioni ai motori di ricerca sulla struttura del sito web e sulla frequenza di aggiornamento delle pagine. Con XML inoltre è possibile creare una sitemap video. I motori di ricerca infatti hanno difficoltà a leggere il contenuto di un file video che viene interpretato in base a informazioni supplementari.
Chi vuole può implementarle entrambe per offrire maggiore completezza.
Perché creare una sitemap
Creare una sitemap è molto importante per indicizzare correttamente un sito web sui motori di ricerca.
Attraverso la sitemap si forniscono informazioni ai crawler di Google sulle pagine del proprio sito web, mettendo in evidenza gerarchie e correlazioni tra i vari elementi.
In questo modo Google e gli altri motori di ricerca possono scansionare e valutare più velocemente le pagine di un sito web e modificare la gerarchia dei risultati di ricerca.
Creare una sitemap online
Esistono diversi generatori automatici di sitemap.
Tra i servizi online che è possibile utilizzare per creare la sitemap del proprio sito web ci sono:
- Xml-sitemaps.com, consente di produrre gratuitamente una sitemap XML fino a 500 pagine;
- sitemaps-builder.com su cui è necessario indicare l’indirizzo del sito, la frequenza di aggiornamento, ultima modifica e le priorità;
- freesitemapgenerator.com, dopo aver creato un account gratuito è possibile aggiungere il proprio sito web ed eseguire la scansione di una grande quantità di pagine;
- Yoast SEO, un plugin che può essere utilizzato dagli utenti di WordPress per generare sitemap;
- Screaming Frog è un software SEO che necessita dell’acquisto di una licenza per essere utilizzato. Oltre a creare sitemap con questo tool è possibile analizzare un sito web ed evidenziare eventuali criticità lato seo.
Comunicare la sitemap ai motori di ricerca
Dopo aver generato la sitemap di un sito web bisogna comunicarla a Google.
In genere questo è un passaggio abbastanza facile e viene fatto attraverso la Google search console.
Una volta creato l’indice delle sitemap infatti basta aggiungerlo alla Search console in questo modo:
- selezionare Sitemaps nella voce Indice;
- incollare l’URL della sitemap;
- cliccare su Invio.
Se si hanno più di una sitemap (senza un indice generale), è sufficiente ripetere la procedura fino a quando tutte le sitemap saranno elencate nella sezione Submitted sitemaps.
Detto questo, ricorda che la sitemap non deve necessariamente listare tutte le pagine del tuo sito web. Ad esempio, solitamente si escludono le sottopagine degli archivi, gli output html che mostrano gli allegati (attachment) e in generale tutte le tipologie di pagine a cui non vuoi dare risalto come quelle povere o quelle appartenenti a sezioni secondarie non rilevanti. Devi invece evitare di listare in sitemap i percorsi che reindirizzano altrove, le pagine in noindex e quelle non canoniche.