Scoperte in Svezia 4 nuove specie di tardigradi


Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto in Svezia quattro nuove specie di tardigradi, minuscoli animaletti che sopravvivono in condizioni estreme

Una foto a colori di un tardigrado

Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’Università svedese di Kristianstadha scoperto in Svezia quattro nuove specie di tardigradi, minuscoli animaletti che sopravvivono in condizioni estreme, dedicandone una a Greta Thunberg. La scoperta ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale, che ne ha pubblicato i risultati sulla rivista ‘Scientific Reports’.

Il primo autore della ricerca è il dottorando Edoardo Massa, che frequenta la scuola di dottorato di ricerca in Models and methods for material and environmental sciences di Unimore. Con lui hanno firmato e lavorato Michele Cesari, assegnista di ricerca, il prof Roberto Guidetti, che ha coordinato il gruppo di ricerca nell’ambito dell’attività del laboratorio di zoologia evolutiva del dipartimento di Scienze della Vita Unimore, coordinato dalla prof Lorena Rebecchi, e il ricercatore svedese K.Ingemar Jönsson dell’Università di Kristianstad, che per primo ha esposto i tardigradi al vuoto spaziale durante una missione dell’European Space Agency.

Spiegano da Unimore sulla dedica speciale a Greta Thunberg: “Abbiamo deciso di dedicare una di queste specie Xerobiotus gretae all’attivista per il clima Greta Thunberg per il coraggio, la tenacia e gli sforzi per aprire gli occhi dei leader mondiali sulla necessità di agire contro il cambiamento climatico. I risultati di Greta Thunberg ci danno la speranza che le sfide per cambiare l’insostenibile percorso delle società umane siano ancora possibili, proprio come i piccoli tardigradi sono in grado di superare sfide ambientali apparentemente impossibili”.

I tardigradi, definiti ‘gli animali più tosti della Terra’, sono piccoli animali non più grandi di un millimetro visibili solo attraverso un microscopio. Come spiega la Dire (www.dire.it) sono detti anche orsetti d’acqua per il loro aspetto pacioso di piccoli orsi ad otto zampe. “Si possono trovare in tutto il mondo, dalle profondità marine, nei fiumi e sulla terra ferma nei muschi, licheni, fogliame e terreno, dall’Artide all’Antartide, dalle cime delle montagne ai deserti”, ricordano dall’Università emiliana.