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Enrico Letta ha deciso: corre per la segreteria Pd

Il segretario del Pd Enrico Letta

Enrico Letta dopo due giorni di riflessione si candida alla segreteria del Partito democratico: “Parlerò domenica all’assemblea, non cerco l’unanimità”

“Francamente, lunedì non avrei immaginato che oggi sarei stato qui ad annunciare la mia candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Il Partito che ho contribuito a fondare e che oggi vive una crisi profonda”. Con queste parole, l’ex premier Enrico Letta scioglie la riserva e annuncia la sua disponibilità a candidarsi alla guida del Pd per succedere al dimissionario Nicola Zingaretti.

“Voglio ringraziare Nicola Zingaretti – dice Enrico Letta – mi lega a lui profonda amicizia e grande sintonia. Parlerò domenica all’assemblea. Io credo alla forza della parola. Chiedo a tutti coloro che domenica voteranno di ascoltare la mia parola e di votare sulla base delle mie parole sapendo che non cerco l’unanimità ma la verità tra di noi per uscire da questa crisi e guardare lontano“.

Aprirò sulla base di quelle parole un dibattito in tutti i circoli. Chiedo alle democratiche e ai democratici di discutere nelle prossime due settimane, poi – conclude Letta come riferisce la Dire (www.dire.it) – faremo insieme una sintesi e troveremo le idee migliori per andare avanti insieme”.

La ricetta di Paola De Micheli

“Nella sofferenza della decisione di Zingaretti ci sono i semi per la ripartenza, il suo gesto è finalizzato a una reazione“. Lo dice la deputata del Pd, ed ex ministra dei Trasporti e Infrastrutture, Paola De Micheli, intervistata dalla ‘Dire’. In vista dell’assemblea di domenica, l’esponente dem avverte sui “rischi che corriamo perché non è scritto da nessuna parte che noi dobbiamo continuare ad essere il principale partito della sinistra: se perdiamo le radici profonde per cui esistiamo, gli elettori non ci riconosceranno il nostro ruolo”. Quindi “su Enrico Letta arriveranno le grandi aspettative di un cambiamento dello stile di stare insieme“. Inoltre, prosegue, “non dobbiamo vivere l’unità come finalizzata ad un rapporto con un nemico”, ma piuttosto serve “una sintesi nuova, chiarendo bene – conclude De Micheli – chi vogliamo rappresentare e dove vogliamo portare il Paese”. Insomma “dobbiamo animare un sogno, una speranza”.
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