Site icon Corriere Nazionale

Anziani e sonno scarso: aumenta rischio demenza

sonno profondo

La carenza di sonno negli anziani è un forte predittore di demenza e mortalità. Allo studio interventi comportamentali

Sono emerse ulteriori prove – descritte in un articolo pubblicato su “Aging” – che collegano la carenza di sonno, la demenza e la mortalità negli adulti più anziani.
Più in dettaglio, i ricercatori – guidati da Rebecca S. Robbins, del Brigham and Women’s Hospital di Boston – scrivono che «i disturbi e l’insufficienza del sonno hanno dimostrato di essere associati sia allo sviluppo e alla progressione della malattia di Alzheimer (AD) che alla mortalità per tutte le cause».

Tuttavia, la ricerca su questo argomento ha dato finora risultati contrastanti e «pochi studi hanno incluso una serie completa di caratteristiche del sonno in un singolo esame rispetto all’incidenza della demenza e della mortalità per tutte le cause». Questa la ragione dell’analisi condotta da Robbins e colleghi.

Studio longitudinale basato su questionari
Nello studio attuale, il team di Robbins ha identificato 2.812 adulti di età pari o superiore a 65 anni dal National Health and Aging Trends Study (NHATS), uno studio longitudinale rappresentativo a livello nazionale dei beneficiari di Medicare di età pari o superiore a 65 anni negli Stati Uniti.

I partecipanti hanno completato indagini sul disturbo e la durata del sonno nel 2013 (1.575 individui) e nel 2014 (1.237 individui), e i ricercatori hanno esaminato la relazione tra disturbi e carenza del sonno e incidenza di demenza e mortalità per tutte le cause nei 5 anni successivi. L’età media dei partecipanti allo studio era di 76,9 anni, il 60% erano donne e il 72% erano caucasici.

Nel complesso, circa il 60% dei partecipanti ha riferito di non avere mai o raramente avuto problemi in termini di vigilanza, circa la metà ha detto che raramente o mai soffriva di sonnolenza e più della metà ha detto di essersi addormentato in 15 minuti o meno. Circa il 70% ha valutato la loro qualità del sonno come buona o molto buona, e più del 90% ha dichiarato di non russare mai o raramente.

Il follow-up a 5 anni: relazione evidente
I ricercatori hanno esaminato le relazioni tra le caratteristiche del sonno e lo sviluppo di demenza incidente nel corso di 5 anni.

In un’ analisi multivariata di Cox completamente aggiustata, le persone che dormivano 5 ore o meno a notte avevano circa il doppio del rischio di demenza incidente rispetto a coloro che dormivano più a lungo (HR, 2,04). Il rischio di demenza era più elevato anche tra coloro che impiegavano 30 minuti o più per addormentarsi (HR, 1,45).

Inoltre, il rischio di mortalità per tutte le cause era significativamente più elevato tra gli individui che avevano segnalato:

I risultati dello studio, osservano i ricercatori, presentano dei limiti dovuti a diversi fattori, tra cui: 1) una popolazione che rappresenta solo un quarto della coorte NHATS, il che ha impedito stime rappresentative a livello nazionale; 2) la disponibilità di soli due anni di dati sul sonno; 3) le piccole dimensioni del campione per alcune categorie di risposta.

Tuttavia, affermano, «il nostro studio offre un contributo alla letteratura sul sonno tra le popolazioni che invecchiano nella sua valutazione della demenza incidente e della mortalità per tutte le cause e una serie di caratteristiche del sonno tra gli adulti più anziani»,

In particolare, «la breve durata del sonno era un forte predittore sia della demenza incidente che della mortalità per tutte le cause, suggerendo che questa potrebbe essere una caratteristica del sonno è importante – al di là degli altri predittori – degli esiti avversi tra gli adulti più anziani».

Difatti, concludono, le aree future per la ricerca includono lo sviluppo di nuovi interventi comportamentali per migliorare il sonno in questa popolazione.

Riferimenti

Robbins R, Quan SF, Weaver MD, Bormes G, Barger LK, Czeisler CA. Examining sleep deficiency and disturbance and their risk for incident dementia and all-cause mortality in older adults across 5 years in the United States. Aging. 2021;13(3):3254-3268. doi: 10.18632/aging.202591. 
leggi

Exit mobile version