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La forma dell’oro ospita “Allunati” di Rä di Martino

La forma dell'oro ospita "Allunati" di Rä di Martino

Fino all’8 aprile a BUILDINGBOX per il ciclo “La forma dell’oro” è disponibile l’installazione “Allunati”, un’opera inedita di Rä di Martino

Fino all’8 aprile 2021 BUILDINGBOX presenta un’opera inedita di Rä di Martino (Roma, 1975), terza artista invitata a prendere parte al progetto espositivo annuale La forma dell’oro, a cura di Melania Rossi, attraverso il quale si vuole offrire una panoramica sull’utilizzo dell’oro nella ricerca artistica contemporanea.

L’installazione sarà visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina di via Monte di Pietà 23.

Allunati è il titolo di una serie di opere iniziata da Rä di Martino nel 2020, in cui sullo sfondo di un placido e silenzioso paesaggio lunare si stagliano silhouette dorate e bloccate in azioni domestiche, che hanno a che fare con la vita quotidiana sulla terra. Attraverso contrasti visivi e ribaltamenti di senso, l’artista pone interrogativi su ciò che si imprime nella nostra memoria, gioca con il meccanismo della reminiscenza e della citazione, portando allo scoperto l’inafferrabilità dei nostri processi mentali.

Di Martino prende spesso ispirazione dalle mitologie alimentate dal cinema e dalla televisione, mescolando in maniera poetica, ironica e spiazzante realtà e fiction. L’uomo ha sempre fantasticato di mettere piede sulla luna e ancor prima di astronomi, ingegneri, fisici e scienziati, gli artisti sono arrivati molto vicini alla “realtà lunare” attraverso l’intuizione e l’immaginazione. Basti pensare al regista Georges Méliès, che nel film Le Voyage dans la lune del 1902 anticipò di quasi settant’anni una fra le immagini più famose ed emozionanti della storia umana: la terra vista dalla luna.

Di fronte ad Allunati #19, che l’artista romana ha creato appositamente per La forma dell’oro e per lo spazio di BUILDINGBOX, osserviamo un’immagine in bilico tra identificazione immediata (un uomo nell’atto di camminare, proprio come ci si trova a fare davanti alla vetrina) e sovrapposizione di ricordi visivi dati dal collage di fotografie del suolo lunare divulgate dalla NASA.

Questo lavoro partecipa a un immaginario collettivo che fluttua tra realtà quotidiana, eventi straordinari e finzione cinematografica, facendo sottilmente affiorare il paradosso della cosiddetta “normalità”. Nel contrasto con il bianco e nero dello sfondo emerge l’oro in foglia. Il metallo prezioso riveste e protegge l’allunato/stralunato passante, una sorta di poetica tuta spaziale per la nostra vita di tutti i giorni, oggi meno scontata che mai.

La forma dell’oro

BUILDINGBOX dedica la stagione 2021 al progetto La forma dell’oro, un’esposizione in dodici appuntamenti con cadenza mensile, a cura di Melania Rossi.

La mostra vuole dare una panoramica sull’utilizzo dell’oro nella ricerca artistica contemporanea, attraverso dodici installazioni di artisti che alludono al “re dei metalli” con modalità e pratiche diverse.

Definito “carne degli dei” dagli antichi egizi, oggetto simbolo della discordia nel mito greco, l’oro diviene nell’interpretazione cristiana sia emblema della manifestazione divina, sia incarnazione della vanità terrena e dei vizi umani. Un fatto è certo: nel corso dei secoli, questo elemento naturale ha conservato un alto valore espressivo tanto nella sfera del sacro, quanto in quella del profano. Nella tradizione rappresentativa, l’oro è definito da una polifonia di metafore che vanno dal divino al demoniaco, dallo spirituale al materiale, dalla perfezione alla corruzione. Lo spettro della sua potenza simbolica è tale da arrivare persino ad alludere all’assenza, alla negazione dello spazio-tempo e della gravità.

I pittori d’epoca medievale e del primo Rinascimento se ne servivano per rappresentare ciò che eccede la realtà materiale e supera l’uomo. L’aura mistica propria di tecniche antiche quali il fondo oro, il lustro e la doratura rappresentano l’imprescindibile punto di partenza per tutti gli artisti che ancora oggi scelgono di inserire quest’elemento nella loro prassi artistica.

Che tipo di fascino esercita l’oro nel mondo odierno? A quali scopi se ne serve l’arte contemporanea?

Tutti lucenti nella loro doratura, le opere e i lavori site-specific degli artisti selezionati da Melania Rossi (in oro vero o falso, oppure in bronzo, ottone, plastica, ceramica, vetro, carta) richiamano inevitabilmente la tradizione storico-artistica, portando al contempo la personale ricerca di ogni autore. Ciascun artista offre infatti un punto di vista diverso sul metallo nobile, osservato con seduzione alchemica o volontà dissacratoria. Alcuni, considerandolo un colore, ne hanno studiato le proprietà pittoriche; altri, considerandolo un materiale plastico, ne hanno indagato le potenzialità scultoree. Altri artisti, invece, hanno operato dei ribaltamenti di senso rispetto ai significati mitici, filosofici e letterari assunti dall’oro lungo le epoche.

La forma dell’oro è dunque una mostra fatta di eccezioni: qui, è tutto oro quel che luccica.

La mostra si compone di un’installazione al mese per dodici mesi, visibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, nella vetrina BUILDINGBOX. Un confronto senza pause tra diversi ed eccellenti modi di intendere l’aurum, metallo nobile, eterno e incorruttibile nella sua natura più pura.

Cenni biografici

Rä di Martino è nata a Roma nel 1975. Vive e lavora a Roma. Artista visiva e film-maker, si è laureata alla Slade School of Art di Londra. Dopo aver trascorso alcuni anni a New York, è tornata in Italia.

La sua pratica artistica esplora il trascorrere del tempo e le discrepanze individuate nella differenza tra i racconti epici e l’esperienza vissuta. Il suo lavoro è caratterizzato da una tensione tra pathos e distacco. Tale disconnessione interrompe la sincronicità che lega l’immagine e il testo.

I suoi film, video-installazioni e fotografie sono state esposti in diverse istituzioni, musei, e film festival tra cui: Moma-PS1, NY; Tate Modern, Londra; NiMK Netherlands Media Arts, Amsterdam; MCA, Chicago; Palazzo Grassi, Venezia; Artists Space, New York; Museion, Bolzano; Magasin, Grenoble; the Busan Biennial; Manifesta; Torino Triennale, Kino der Kunst, Monaco, Viper Basel e Transmediale Berlino. Nel 2014 ha presentato il suo primo documentario, The Show Mas Go On, al Festival Internazionale del Film di Venezia, che le ha valso la vittoria del Nastro d’argento per il miglior docufilm, l’aggiudicazione del Premio Gillo Pontecorvo e il Premio SIAE. Nel 2018 il suo primo lungometraggio CONTROFIGURA, vincitore del Premio Eurimages Lab, è stato presentato al Festival del Film di Venezia ed è stato candidato al Nastro d’Argento come miglior docufilm. Nel 2018-2019 con il progetto video AFTERALL è stata tra i vincitori della IV Edizione dell’Italian Council, promossa dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il video è stato mostrato a Roma presso il Mattatoio e il Palazzo delle Esposizioni, e al Museo d’Arte di San Gallo in Svizzera.

La forma dell’oro  

a cura di Melania Rossi

da gennaio 2021

  1. Paolo CanevariMonumenti della Memoria (Golden Works), 2019. 12 gennaio – 10 febbraio 2021
  2. Emiliano MaggiHorned Vessel (2021), Horned Mirror (2021), Golden Worn (2020). 11 febbraio – 9 marzo 2021
  3. Rä di MartinoAllunati #19, 2020. 10 marzo – 8 aprile 2021

BUILDING

via Monte di Pietà 23, Milano

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