Praticare regolare attività fisica è un toccasana per chi soffre di depressione: lo sport è anche un alleato per prevenirla
Attività fisica, benessere psichico. Un aspetto a cui non si pensa immediatamente quando si parla dei benefici dell’esercizio fisico è il suo legame con la salute mentale. Mettersi in movimento aiuta infatti a prevenire anche la depressione oltre alle tante malattie croniche come le patologie cardiovascolari o l’osteoporosi: «È un aspetto che non va sottovalutato e che rende il movimento uno strumento importante sia in chiave preventiva che per il trattamento degli stati depressivi», aggiunge la professoressa Daniela Lucini, Responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio di Humanitas.
A ricordare i benefici dell’attività fisica su tutto il benessere, di mente e corpo, è l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, che raccomanda 150 minuti di attività fisica a settimana, aerobica e a intensità lieve-moderata, per gli adulti fino a 65 anni. Ora nuove prove sullo stretto legame tra il movimento e il benessere mentale arriva da uno studio internazionale cui ha partecipato anche la University of New South Wales di Sydney (Australia) e pubblicato su American Journal of Psychiatry. L’esercizio fisico regolare, a qualsiasi intensità, è stato associato a una riduzione del rischio di depressione.
I ricercatori hanno eseguito un’analisi dei dati relativi ai livelli di attività fisica e ai sintomi depressivi di 33 908 norvegesi adulti. È emerso che il 12% dei casi di depressione si sarebbero potuti prevenire se i partecipanti avessero svolto anche solo un’ora di attività fisica a settimana. Inoltre chi aveva riferito di essere sedentario aveva il 44% di probabilità in più di sviluppare depressione rispetto a chi aveva detto di dedicarsi all’attività fisica una/due ore a settimana. Dallo studio, infine, non è emersa alcuna associazione con l’ansia.
Ma perché l’attività fisica può giovare al benessere mentale?
«Chi fa regolarmente attività fisica può testimoniarlo: dopo aver sudato chi non ha detto o pensato “sono stanco ma mi sento meglio?”», ricorda la specialista. «Con l’esercizio fisico l’organismo rilascia una serie di neurotrasmettitori, prime fra tutte le endorfine, che sono associati a una sensazione di benessere e si attivano dei meccanismi cerebrali modulati dall’attività fisica. Inoltre l’individuo scopre di avere a disposizione delle risorse che non pensava di avere e che può utilizzare».
A questi si sommano gli aspetti sociali dell’attività fisica che può rappresentare anche un’attività ludica, un hobby: «Fare sport di squadra, andare in palestra, entrare a far parte di un gruppo di runner o di ciclisti sono tutti pretesti per socializzare, per uscire dall’isolamento, semplicemente per parlare con qualcuno. Una leva che può essere sfruttata a qualsiasi età», conclude la professoressa Lucini.