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Esame avvocato, Cartabia: prove orali entro luglio

riforma del csm

Esame avvocato, la ministra della Giustizia Marta Cartabia annuncia che ci saranno due prove orali e niente quiz: le date slittano, l’obiettivo è iniziare entro luglio

Adesso farò questo decreto ministeriale. Ovviamente non siamo più vincolati alla data del 13-14-15 aprile, ma l’idea è di partire al più presto. Potrà esserci qualche slittamento forse di qualche settimana. Io sono al lavoro sul decreto ministeriale”. Lo dice la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, durante la sua replica, ieri, al termine dell’audizione in commissione alla Camera. La guardasigilli si augura di “arrivare a fine luglio più o meno con i primi orali fatti. Ci proviamo in modo da dare il meno disagio possibile ai nostri ragazzi”.

ESAME A QUIZ UMILIANTE PER ASPIRANTI AVVOCATI

“Tutti, a partire da me, volevamo escludere delle forme di valutazione degli aspirante avvocati che fossero al ribasso. Semplificate le procedure, adattate al contesto si’, ma nessuno voleva che questo potesse significare uno stemperamento della prova di esame. Per questo si sono escluse fin dall’inizio forme che io trovo anche irrispettose verso gli avvocati: i quiz a scelta multipla, facili da fare, facilissimi e per certi aspetti anche molto oggettivi, ma secondo me umilianti per un aspirante avvocato”, dice la ministra della Giustizia.

La guardasigilli aggiunge che le prove si terranno in forma orale (due, ndr.) “perchè non era possibile immaginare nessuna altra modalità scritta che fosse rispondente alle richieste delle norme vigenti, che prevedono che gli esame si possa fare con non piu’ di 30 persone per volta e con quei numeri, sarebbe stato semplicemente impossibile”.

La ministra, spiega la Dire (www.dire.it), prosegue: “Ben presto è stato chiaro che gli scritti non erano celebrabili, perché sono 26 mila persone che per tre giorni dovrebbero stare, per quanto diffuse sul territorio, chiuse in una stanza per un numero di ore eccessivo per svolgere queste prove scritte. Ci siamo immediatamente consultati con il Consiglio nazionale forense, con la Commissione già insediata, con gli ordini professionali e le varie componenti dell’avvocatura per capire il da farsi”.

Poi aggiunge: “Abbiamo voluto comunque dare una chance ai ragazzi di provare a misurarsi. Se ci saranno delle cose da correggere le correggeremo senza problemi. Non posso giurare che non ci saranno disfunzioni ma l’obiettivo era svolgere in questa modalità per poi riprendere il ritmo secondo l’andamento generale”.

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