Dall’IIS Via Roma 298 di Guidonia un tributo ai vecchi banchi doppi scolastici: sono stati utilizzati per un percorso di 24 istallazioni che rilegge l’arte
Da icone della scuola pre-covid a strumento della riflessione sulla didattica post-covid: ecco la nuova vita dei vecchi banchi doppi, trasformati da un processo artistico. All’IIS ‘Via Roma 298’ di Guidonia (RM), è stato inaugurato ‘double desk trib[ut]e’, un percorso di 24 istallazioni che rileggono l’arte usando i vecchi banchi doppi.
Tagli, sfregi, crepe, fino alle immancabili gomme da masticare incollate sul fondo, sono diventati spunti per reimmaginare i banchi e rileggerli attraverso gli occhi dell’arte. Magritte, De Chirico, Malevich, passando da Piero della Francesca e Maurizio Cattelan, rivivono così attraverso trasposizioni e interpretazioni tra cui muoversi, perdersi e riflettere sulla scuola di oggi, di ieri e di domani.
“Double desk trib[ut]e è un’installazione didattica all’aperto realizzata per offrire agli studenti di questo e altri istituti un luogo alternativo all’aula dove svolgere una lezione sui banchi di scuola integrata da supporti digitali – spiega alla Dire Giovani (www.diregiovani.it) Roberto Ianigro, docente di storia dell’arte che ha sviluppato il progetto con la partecipazione dei suoi studenti- una lezione diversa, nella quale i banchi siano essi stessi l’oggetto e lo strumento di un racconto che, partendo dalla storia dell’arte, riesca a offrire spunti e collegamenti interdisciplinari”.
I ragazzi hanno anche avuto modo di lasciare un segno, una traccia, una propria testimonianza compiendo un’azione abitualmente non consentita: scrivere o disegnare sul banco. Per l’allestimento sono stati adoperati i banchi doppi non più utilizzabili, rimossi dalle aule e accatastati nel piazzale del complesso scolastico. L’uso transitorio di questi sgangherati residui della scuola pre-covid, che dovranno poi essere opportunamente riciclati, offre, per altro, un’occasione di riflessione sulla didattica al tempo del covid dalla quale far emergere progressivi scenari evolutivi.
“Le 24 installazioni propongono la ri-lettura di altrettante opere tratte dalla storia dell’arte, dal 400 alla contemporaneità- continua Ianigro- I titoli assegnati, desunti dagli originali attraverso giochi di parole, soppressioni o aggiunte di lettere, forniscono una possibile chiave interpretativa, trait d’union tra riferimento e trasposizione, senza però escludere la possibilità di procedere per libere associazioni mentali”.
Nello spazio didattico ed espositivo ci si può muovere liberamente come in un giardino popolato da sculture, oppure, accompagnata da un docente, la classe può svolgere una lezione di un’ora seguendo il percorso, con l’ausilio di una video-guida digitale. È inoltre possibile ricevere indicazioni essenziali sulle 24 installazioni, accedendo attraverso i codici QR ad un’audio-video guida che illustra le singole proposte, per ognuna delle quali sono disponibili specifici approfondimenti tematici.
Lo spazio è visitabile anche dal pubblico esterno alla scuola, previa prenotazione alla segreteria dell’istituto.