I braccialetti elettronici utilizzati da molti sportivi non sono troppo precisi nel misurare le calorie bruciate secondo una ricerca statunitense
Non è inusuale, mentre si fa jogging all’aperto o si sta in palestra, imbattersi in appassionati di fitness con un braccialetto elettronico al polso. Molti dispositivi vengono utilizzati per misurare battito cardiaco e quantità di calorie bruciate. Ma sono davvero accurati? Secondo una ricerca della Stanford University School of Medicine (USA) la risposta è no, ma solo riguardo la spesa energetica.
Ne parla la professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio di Humanitas.
I ricercatori hanno fatto utilizzare a sessanta volontari sette diversi dispositivi mentre camminavano, correvano su un tapis roulant o erano alla cyclette. Hanno contemporaneamente eseguito un elettrocardiogramma e misurato la quantità di ossigeno e anidride carbonica nel respiro.
Errori elevati nella misura delle calorie
Si è visto che sei dei sette fitness trackers indossati erano accurati nel valutare il ritmo cardiaco, con un margine di errore di meno del 5% rispetto all’elettrocardiogramma. Nessuno dei dispositivi però si è rivelato accurato nel misurare la spesa energetica: il più preciso si discostava del 27% dai dati a disposizione del team di ricerca, il peggiore del 93%.
La ricerca è stata pubblicata su Journal of Personalized Medicine e conferma delle evidenze già emerse: «Chi vuole indossare un braccialetto elettronico per sapere quanta attività fisica sta svolgendo, o deve svolgere, può fare affidamento solo a misure come il numero dei passi o una stima della dose di esercizio eseguita», spiega la professoressa Lucini. «Altri parametri, come il numero delle calorie consumate, non sono affidabili perché sono solo delle approssimazioni, delle stime troppo approssimative».
«Il consumo energetico, infatti, varia da persona a persona perché sono numerosi i fattori che lo influenzano. Non solo il sesso e il peso – due dati che possono essere inseriti nei dispositivi per stimare la spesa energetica – ma anche il metabolismo basale, il livello di allenamento, la massa muscolare e la massa grassa, tra i principali».
Il monitoraggio del ritmo cardiaco sembra invece più accurato
«La frequenza cardiaca è un dato che i dispositivi più all’avanguardia che fanno anche da cardiofrequenzimetri sono in grado di misurare. Avere a disposizione i dati sulla frequenza cardiaca è importante per quei soggetti che vogliono seguire un allenamento personalizzato, dove la frequenza cardiaca è il modo per indicare l’intensità di esercizio, cosa particolarmente utile in soggetti che svolgono attività fisica sotto controllo medico, ai quali è prescritto raggiungere determinati livelli di frequenza fissati da uno specialista. Anche in questo caso è bene non affidarsi al fai-da-te, magari cercando in Rete il numero della frequenza cardiaca cui tendere e poi cercare di misurarlo con i fitness tracker. Questa avvertenza è particolarmente importante per chi assume dei farmaci che cambiano la frequenza cardiaca», conclude la specialista.