Frutti di bosco e sport possono ridurre il rischio di disfunzione erettile: in tavola vanno bene anche agrumi, mele, pere e un bicchiere di vino rosso
Agrumi, mele e pere e poi fragole e frutti di bosco, con un bicchiere di vino rosso. Sono questi gli alimenti che non dovrebbero mai mancare sulla tavola di un uomo se vuole scongiurare il rischio di disfunzione erettile. Dei ricercatori della University of East Anglia e della Harvard University (Usa) hanno condotto uno studio sugli effetti sul benessere sessuale maschile del consumo di frutta ricca di antiossidanti. La ricerca è stata pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition.
Il team ha analizzato i dati di oltre 50mila uomini. Sotto osservazione sono finiti gli antiossidanti della frutta: i più efficaci nel ridurre (fino al 14%) il rischio di disfunzione erettile si sono dimostrati i flavoni e flavanoni degli agrumi e le antocianine di mirtilli, more, fragole, ciliegie, ribes nero, mele, pere, vino rosso e ravanello.
«Si tratta di uno studio di valutazione epidemiologica in cui è stato associato il consumo di questi alimenti alla riduzione del rischio di disfunzione erettile. Poco ci dice su un eventuale rapporto causa-effetto», osserva il dottor Massimo Lazzeri, urologo dell’ospedale Humanitas.
La prevenzione della disfunzione erettile è multifattoriale
«In ogni caso, se ci concentriamo su uno degli aspetti di questo studio, ovvero l’effetto che queste sostanze antiossidanti hanno sulla microvascolarizzazione e sull’endotelio (il rivestimento interno delle arterie e delle vene), possiamo affiancare lo studio alle tante altre ricerche che hanno fatto luce sul rapporto fra danno all’endotelio e disfunzione erettile», spiega ancora lo specialista.
«Un’alimentazione sana ed equilibrata che riduca l’apporto di colesterolo e che invece sia ricca di cibi con antiossidanti, quindi di alimenti con effetto protettivo e che non inducano danni all’endotelio, è utile nella prevenzione della disfunzione erettile».
Lo studio ha visto che l’effetto degli antiossidanti è paragonabile a quello che si ottiene camminando a passo veloce per 5 ore a settimana.
Anche lo sport è utile per contenere il rischio?
«Certamente. La prevenzione si fa con un’insieme di fattori: oltre alla dieta anche l’attività fisica regolare fa bene perché aumenta la richiesta di sangue agli arti inferiori e induce la vasodilatazione».
Se alimentazione scorretta e sedentarietà prendono dunque il sopravvento il rischio di disfunzione erettile aumenta: «Questo disturbo è molto frequente in un contesto di sindrome metabolica e quindi in pazienti con ipercolesterolemia, sovrappeso, ipertensione e diabete mellito», avverte lo specialista.
La disfunzione erettile è un problema comune con l’avanzare dell’età che si può trattare con dei farmaci, ma «l’obiettivo della prevenzione è proprio cercare di ritardare l’eventuale trattamento farmacologico». Mantenere una buona funzione erettile è utile, infine, anche nel caso di prostatectomia a seguito di una diagnosi di tumore alla prostata. Come dimostra l’esperienza del professor Giorgio Guazzoni, responsabile dell’unità operativa di Urologia e Andrologia di Humanitas di cui fa parte il dottor Lazzeri, i pazienti che hanno una buona funzione erettile prima dell’intervento hanno più probabilità di mantenerla anche dopo l’intervento.