Il comune di Piaggine, nel Cilento, aderisce al progetto della biomattonella con prodotti del sottobosco e scarti agricoli della Service Biontech
La ricchezza del territorio cilentano al servizio dell’innovazione. Parte dal Comune di Piaggine (Sa) un progetto che si propone di sfruttare i prodotti del sottobosco del Monte Cervati e gli scarti della attività agricole per sostenere l’idea lanciata dalla start up Service Biontech di creare una biomattonella ad impatto zero e plastic free.
Si tratta del risultato di “una sperimentazione avviata circa un anno e mezzo fa ed andata a buon fine”, sottolinea alla Dire il sindaco Guglielmo Vairo. Fondamentale si è rivelata la partnership con l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e in particolare con il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale diretto da Antonella Violano, ispiratrice della ricerca su cui il Comune di Piaggine ha deciso di investire.
Vincitori nel settore della Circular Bioeconomy nella tappa campana di BionItaly, che si è svolta lo scorso 5 febbraio a Napoli, sono Salvatore Del Prete e Daniela Marasco, i due fondatori della Service Biontech che hanno deciso di mettere le loro energie al servizio dell’ambiente.
“La nostra mission – dichiara Del Prete – è innovare nel campo dell’economia circolare con un’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, grazie ad un prodotto che si rivolge al settore del packaging e al tempo stesso facendo attenzione al biorisanamento del territorio”.
Una proposta quella della start up accolta con favore dal piccolo borgo montano, che non è nuovo a iniziative che mirano alla sostenibilità e a un impiego sempre più consapevole delle risorse messe a disposizione dal territorio. La biomattonella potrà essere utilizzata, infatti, anche per sostituire il polistirolo nel confezionamento delle mozzarelle, oppure nei pannelli isolanti che si adoperano in bioarchietttura.
“Siamo felici – afferma Vairo – che il nostro Comune, con i suoi prodotti naturali, abbia contribuito al buon esito di questa importante ricerca: sviluppare, in un piccolo paese dell’entroterra di un Parco Nazionale, un prodotto del genere, completamente biodegradabile ed a basso impatto economico ed ambientale, è particolarmente significativo per le aree interne”. Ed è cogliendo tutto il potenziale di un progetto così innovativo, perfettamente in linea con i principi di ecosostenibilità portati avanti dall’amministrazione Vairo, che il sindaco ha assicurato: “questa esperienza non resterà un esempio isolato, ma getterà le basi per una collaborazione futura che possa avere risvolti formativi ed occupazionali nel nostro piccolo borgo”.