Cistite recidivante: dal ciclo mestruale all’alimentazione, dall’uso di antibiotici all’intimo sintetico i fattori comportamentali ai quali prestare attenzione
Circa il 20-30% delle donne, secondo gli ultimi dati disponibili, ha avuto un episodio di cistite almeno una volta nella vita. In alcuni casi, però, il disturbo è ricorrente e torna a manifestarsi con una certa frequenza nel corso dell’anno: parliamo di cistite recidivante.
Come mai avvengono le recidive e come affrontarle? Ne parla il dottor Roberto Musci dell’Unità di Urologia in Humanitas San Pio X.
Cistite: cos’è e come si manifesta?
La cistite è una delle più comuni infezioni delle vie urinarie. Per la precisione, si tratta di un’infiammazione sintomatica della vescica causata da batteri o da cause infiammatorie.
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono cinquanta volte più frequenti nelle donne rispetto alla popolazione maschile, in particolare se sessualmente attive e di età compresa tra i venti e i cinquant’anni.
Quali sono i sintomi più comuni?
I sintomi della cistite tendono a variare da persona a persona. Tra i più comuni indichiamo il bruciore durante la minzione, la frequenza dei bisogno di urinare, senso di contrazione della vescica, febbre, dolore ai fianchi e al pube, nausea, vomito e sangue nelle urine.
Quando l’infezione interessa i reni, possono esserci manifestazioni molto più intense.
Cistite recidivante: quando succede?
“Le cistiti e le infezioni delle vie urinarie spesso sono anche recidive a causa di scorrette abitudini alimentari e comportamentali o a seguito dell’uso improprio di antibiotici, che non eradica l’infezione e facilita l’insorgenza di resistenze batteriche, o ancora se si hanno malformazioni congenite o acquisite dell’apparato urinario”, spiega lo specialista.
Esistono comunque tutta una serie di fattori comportamentali ai quali prestare attenzione, come:
- alterata funzionalità intestinale (stipsi, colon irritabile);
- ciclo mestruale;
- uso di antibiotici;
- contraccettivo orale;
- stress;
- rapporti sessuali molto frequenti;
- indebolimento del sistema immunitario;
- diabete;
- biancheria intima sintetica;
- assorbenti interni;
- detergenti intimi aggressivi;
- fumo;
- alimentazione scorretta (ricca di zuccheri);
- abuso di igiene intima con sostanze particolarmente aggressive;
- alterazione del pH vaginale.
Perché la cistite colpisce maggiormente le donne?
“La cistite è un problema prevalentemente femminile, perché esistono diversi fattori che predispongono la donna”, specifica l’esperto.
Questi sono: la conformazione anatomica del basso apparato urinario (l’uretra femminile è breve e si trova nella vicinanza degli orifizi genitali e anali, con una maggiore possibilità di contaminazione da parte di germi di origine vaginale e intestinale); l’eventuale uso del diaframma; la presenza di pH vaginale alterato; alcune malattie sessualmente trasmesse; alterazioni ormonali; abitudini scorrette, come poca introduzione di liquidi, abiti aderenti, minzioni ritardate; la gravidanza; frequenti rapporti sessuali; menopausa (per problemi ormonali).
Come prevenire le recidive?
«Per evitare le recidive, nel caso di cistiti batteriche occorre fare un uso corretto degli antibiotici, i quali vanno assunti solo dopo aver eseguito l’urinocoltura. Inoltre è fondamentale modificare le possibili cause comportamentali, seguire una corretta alimentazione, assumere prebiotici e probiotici per un equilibrato ecosistema intestinale, mantenere il corretto pH vaginale, evitare sport traumatici sul pavimento pelvico. Occorre, dunque, inquadrare la malattia a livello generale e non solo sotto l’aspetto vescicale», continua lo specialista.
Ci sono alimenti che aiutano a combattere la cistite?
Come per tante altre patologie, l’alimentazione può avere un ruolo importante nella gestione dei sintomi e nella cura della cistite.
È bene non eccedere con cioccolato, cibi piccanti, spezie, carne di maiale, insaccati, e abolire alcolici e bevande gassate. Bere molto è importantissimo, in quanto aiuterà a disinfiammare le vie urinarie.
Inoltre, per questo periodo bisognerebbe limitare il consumo di alimenti che producono gas, quali: legumi, broccoli, cavolfiori, verza, fagioli, funghi, cetrioli, formaggi freschi, e regolarizzare l’intestino consumando alimenti ricchi di fibre vegetali e scorie, pane integrale, frutta cotta, spinaci e verdure a foglia larga cotte. Una buona idea, infine, è assumere prebiotici e probiotici.