Elezioni comunali a Roma, il Pd incontra la Sinistra: “Calenda non si muove per la coalizione e rende difficile un percorso comune”
Le parole di Carlo Calenda sono state una bomba gettata nel centrosinistra capitolino. Che però non ci sta a farsi dettare l’agenda delle elezioni per il Campidoglio dal leader di Azione ed è pronto a ripartire con il tavolo di coalizione. Questo è uno dei temi emersi nell’incontro on line che il segretario del Pd, Andrea Casu, e il vicesegretario dem del Lazio, Enzo Foschi, hanno avuto con i rappresentanti romani del pezzo più a sinistra della compagine progressista.
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Liberare Roma, Psi, Articolo 1, Sinistra Italiana, Sinistra X Roma e Verdi come spiega la Dire (www.dire.it) la scorsa settimana avevano scritto al vertice capitolino del Pd per avere un incontro che intanto interrompesse la lunga fase di stallo (iniziata dalla fine del 2020) del tavolo del centrosinistra. Un’inerzia che, a detta di alcuni partecipanti, è stata tra le cause dell’ultima fuga in avanti di Calenda, irremovibile rispetto all’idea di continuare a correre come sindaco di Roma, nonostante il segretario del Pd, Enrico Letta, abbia ribadito che si faranno le primarie e che Roberto Gualtieri sarà in campo.
L’ex presidente del Consiglio sta facendo di tutto per non strappare con l’ex ministro dello Sviluppo economico ma lo stesso Casu, come l’agenzia Dire è in grado di ricostruire, malgrado i tentativi di “non rispondere alle polemiche perché chi le fa con noi perde solo tempo”, alla fine ha dovuto prendere atto che “Calenda non si sta ponendo in un’ottica di coalizione ma come un candidato che rende difficile un percorso comune”. Questo non impedirà al Pd di continuare a costruire “la coalizione più larga possibile, senza accettare le provocazioni giornaliere”, ha rilanciato Foschi, che vuole accelerare sulla riconvocazione del tavolo. Ora è tutto fermo in attesa che Letta dopo Pasqua chiuda il dossier amministrative ma “chiederemo di velocizzare il percorso- ha aggiunto Foschi, secondo quanto ricostruito dall’agenzia Dire- Abbiamo urgenza di rifare partire il tavolo il più possibile ampio e inclusivo possibile e ragionare di quei 7/8 punti programmatici che possono essere il minimo comune denominatore su cui innestare il percorso ulteriore”.
Partire da ciò che unisce per poi discutere di ciò che divide: le primarie. I Verdi e Articolo 1 hanno ribadito la loro freddezza, per non dire contrarietà, sullo strumento di coinvolgimento popolare per eccellenza deputato alla scelta del candidato sindaco e dei candidati presidenti di Municipio della coalizione. Foschi ha continuato a tenere il punto rispetto al fatto che “Il Pd propone le primarie, strumento di partecipazione che ci può lanciare in una campagna elettorale da giugno a ottobre, ma questa decisione sarà presa tutti insieme, coalizione e realtà civiche. Intanto, dobbiamo rimetterci al lavoro il prima possibile sul programma e individuare punti molto chiari”. Nel frattempo si cercherà di costruire insieme delle iniziative. La prima uscita “collettiva”, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, molto probabilmente sarà in occasione della Festa della Liberazione. Il 25 aprile a Roma si svolgerà una manifestazione statica autorizzata per 400 persone e nel pomeriggio ci sarà una serie di deposizione di corone di fiori nei luoghi storici della resistenza capitolina. Il giorno prima il Pd organizzerà on line “La notte bianca della Liberazione”, altro appuntamento in cui la coalizione di centrosinistra potrebbe palesarsi e dimostrare che su Roma c’è ed è al lavoro.