La voce arrabbiata dei Pandemials: fuori sulle piattaforme streaming per Thaurus il singolo “Non passa” che segna il debutto di IN6N
Non più Millennials, né Generazione Z, parola ai Pandemials. Cresce l’urgenza di ribattezzare una generazione, sempre più sconvolta dai disagi della pandemia. Ecco, quindi, che arrivano i pandemials, con la loro colonna sonora.
Fuori Non mi Passa, singolo di debutto di IN6N, nuova scommessa di Thaurus, etichetta di Sferaebbasta, Guè Pequeno, Ernia e molti altri, accompagnato dal videoclip distribuito da Universal e firmato da Naffintusi.
Al secolo Gianmarco Ciullo, romano classe 1994, con Non Mi Passa In6n canta di un amore perduto, doloroso, impossibile da superare. Una frustrazione comune ad ogni ragazza ed ogni ragazzo, costretto a casa dalla pandemia, che ha subito il ridimensionamento del suo mondo ad uno schermo. Un cambiamento radicale che “non passa”. Ma canta di tutto quello che non passa, come i lockdown e la paura.
Lo smarrimento di una generazione, la continua sensazione di movimento in un labirinto emotivo. Un labirinto emotivo che si trasforma in catena, immobilizzando gli affetti e le sensazioni della nuova generazione. In6n non vuole trovare il sentiero per uscirne, con “Non Mi Passa”, vuole sfondare i muri del labirinto urlando le sue parole.
IN6N ha 27 anni. Un’età iconica nel mondo della musica. Jimi Hendrix, Jim Morrison, Amy Winehouse e Kurt Cobain sono solo alcuni degli artisti che ci hanno lasciato a quest’età, segno di un’età difficile, carica di malessere, depressione e frustrazione. IN6N si fa carico di questa frustrazione, con un suono che unisce trap, metal, punk e elettronica anni ’90.
Sulle note di Non mi Passa si legge la delusione di un innamorato, che si pente delle sue scelte ed affoga nell’impossibilità del suo amore. In6n mette in mostra tutta la frustrazione che i Pandemials hanno accumulato.
Se i giovani si lamentano perché non c’è la possibilità di andare a scuola, occupano aule ed istituti è perché manca loro uno spazio per esprimersi. IN6N si prende quello spazio per creare un nuovo modo per essere sé stessi, un assaggio di libertà fuori dal labirinto.
“La voce dei giovani sui social esprime rabbia, delusione e pessimismo. Il moltiplicarsi di proteste giovanili incarna un crescente sentimento di tradimento nei confronti della generazione al potere, incapace di un’azione sufficiente a favore della giustizia sociale, della questione climatica e contro la corruzione. La pandemia ha aggiunto disillusione nei giovani, per le terribili prospettive economiche che hanno davanti, per le opportunità educative che stanno perdendo, ma disillusi soprattutto per il modo in cui i governi hanno risposto all’emergenza.” The Global Risks Report 2021 del World Ecomonic Forum.
È ora di parlare dei #pandemials.