Artrite reumatoide: il trattamento con la sola leflunomide ha la stessa efficacia della terapia in combinazione con metotressato
Il trattamento on combinazione di metotressato e leflunomide ha un’efficacia simile al trattamento con la sola leflunomide. Lo dimostrano i risultati di uno studio brasiliano recentemente pubblicato sullo European Journal of Rheumatology.
Lo studio prende le mosse dall’osservazione che le terapie di combinazione sono state proposte come una strategia per il controllo più efficace dell’infiammazione legata all’AR, ma che pochi studi, fino ad ora, avevano esaminato l’effetto combinato di MTX, considerato il farmaco ancora nel trattamento di questa condizione, con la leflunomide, un altro DMARDcs.
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare il controllo della sintomatologia e gli effetti collaterali sulla combinazione MTX-LFN rispetto alla monoterapia con LFN.
Lo studio, avente un disegno retrospettivo, ha analizzato i dati relativi a 113 pazienti con AR trattati con LFN da sola (n=22) o in combinazione con MTX (n=91), individuando quelli, in particolare, sull’attività di malattia (punteggi DAS28-CRP e DAS28-ESR), sulla conta ematica, i livelli di transaminasi e di creatinina.
I campioni per la loro determinazione sono stati raccolti sia il giorno zero (inizio del trattamento con LFN) che a distanza di 6 e 12 mesi, rispettivamente.
Passando ai risultati, non sono state documentate differenze tra i 2 gruppi relativamente ai punteggi DAS28 di attività di malattia sia il giorno zero che a distanza di 6 e di 12 mesi dall’inizio del trattamento con LFN (p=0,89, p=0,42, e p=0,09, rispettivamente, per DAS-28 ESR; p=0,97, p=0,27, and p=0,63, rispettivamente, per DAS-28 CRP).
Inoltre, non sono state rilevate differenze relativamente alla conta ematica, alle transaminasi e ai livelli di creatinina tra i due gruppi di trattamento e per tutti i timepoint considerati (p<0,05).
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come gli indici di attività infiammatoria dei due gruppi fossero equivalenti, nonostante il fatto che un numero maggiore di pazienti avesse assunto prednisone nel gruppo in terapia di combinazione rispetto alla monoterapia con LFN.
Una possibile spiegazione di quanto osservato risiede nel fatto che LFN era stata somministrata a pazienti non responder a MTX, per cui il contributo di MTX nel gruppo sottoposto a terapia di combinazione potrebbe essere stato minimo. Non si può escludere che i risultati sarebbero stati diversi se la terapia di combinazione fosse stata propinata come opzione di trattamento primaria.
Tra i limiti dello studio si segnalano il disegno retrospettivo e il numero di pazienti disponibili, soprattutto quelli trattati con LFN in monoterapia. Mancando, inoltre, i dati sugli outcome radiografici nei due gruppi di pazienti.
Ciò detto, lo studio suggerisce che l’impiego della terapia di combinazione MTX-LFN potrebbe non essere più efficace della monoterapia con LFN nei pazienti che non rispondono a MTX da solo.
Sono necessari, a questo punto, nuovi studi di disegno prospettivo e meglio dimensionati per numero di pazienti che siano in grado di confermare quanto osservato.
Bibliografia
Ampessan Guadagnin D et al. Treating rheumatoid arthritis with leflunomide monotherapy versus combination therapy with methotrexate. Eur J Rheumatol. 2021 Jan; 8(1): 12–15.
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