Secondo un nuovo studio servono criteri più stringenti per diagnosticare le polmoniti comunitarie ed evitare la prescrizione di farmaci non appropriati
Molti farmaci prescritti contro Pseudomonas in pazienti affetti da polmonite forse non sono necessari, stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su the Annals of the American Thoracic Society che suggeriscono la necessità di adottare criteri più stringenti per diagnosticare le polmoniti comunitarie ed evitare la prescrizione di farmaci non appropriati.
Le polmoniti da Pseudomonas aeruginosa sono associate a mortalità elevata e necessitano di trattamenti anti-Pseudomonas; dato, però, che P. aeruginosa è in grado di colonizzare il tratto respiratorio, la diagnosi di coinvolgimento di questo agente patogeno potrebbe rivelarsi cosa non proprio così agevole.
E questi motivi, gli autori di questo studio hanno voluto determinare la prevalenza di infezioni definitive e indeterminate da P. aeruginosa nelle polmoniti comunitarie, descrivere questi profili clnici e microbiologici e stimare “il peso” delle prescrizioni di farmaci anti-pseudomonas non necessarie.
Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno reclutato 2.701 pazienti con polmonite, utilizzando criteri stringenti per la diagnosi di polmoniti comunitaria da P. aeruginosa. Da questo processo di diagnosi, si sono generati i 3 gruppi seguenti:
– Polmonite da P. aeruginosa definitiva
– Polmonite da P. aeriginosa indeterminata
– Polmonite non dovuta a P. aeruginosa
L’età mediana di questi pazienti era piuttosto avanzata (76 anni), con una decisa prevalenza di ultra65enni (72%) e una presenza di pazienti di sesso femminile pari, in percentuale, al 40%.
Passando ai risultati, la prevalenza di polmoniti da P. aeruginosa definitive è stata pari allo 0,9% (n= 25), mentre quella di polmoniti non determinate è stata pari al 4,9% (n=131).
I ricercatori hanno documentato l’esistenza di differenze cliniche considerevoli tra i gruppi, con i pazienti con polmoniti da P. aeruginosa definitive aventi una maggiore probabilità di anamnesi positiva per Tb (16%) e Bpco/bronchiettasie (56%), come pure una mortalità a 30 giorni più elevata (28%) dei pazienti non affetti da polmonite da P. aeruginosa.
Inoltre, i pazienti con polmoniti da P. aeruginosa non determinate si caratterizzavano per una maggiore probabilità di presentare comorbilità rispetto ai pazienti non affetti da polmonite da P. aeruginosa.
Mentre più della metà dei pazienti con polmonite da P. aeruginosa indeterminata e il 25% dei pazienti non affetti da polmonite da P. aeruginosa erano trattati con un farmaco anti-Pseudomonas, nessun paziente con polmonite da P. aeruginosa definitiva è andato incontro a resistenza multifarmaco.
In conclusione, la prevalenza di polmoniti da P. aeruginosa definitive è risultata ridotta nel campione di pazienti considerato, e le caratteristiche cliniche e gli outcome sono risultati considerevolmente differenti tra le categorie di pazienti considerate. Per queste ragioni, l’impiego di criteri diagnostici più stringenti per diagnosticare la polmonite da P. aeruginosa è necessario al fine di evitare la prescrizione inutile di farmaci anti-Pseudomonas.
Bibliografia
Sando E et al. Definitive and indeterminate Pseudomonas aeruginosa infection in adults with community-acquired pneumonia: a prospective observational study. Ann Am Thorac Soc. Published online February 10, 2021. doi:10.1513/AnnalsATS.201906-459OC
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