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Adolescenti e diabete: obesità danneggia il cuore

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L’obesità aumenta il rischio cardiovascolare negli adolescenti con diabete di tipo 1 secondo uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care

Nei giovani che soffrono di diabete di tipo 1 l’obesità o il sovrappeso aumentano il rischio di disturbi cardiovascolari e metabolici, che diventa molto simile a quello dei coetanei con diabete di tipo 2. Sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care, le cui conclusioni suggeriscono la necessità di intervenire precocemente sullo stile di vita.

«La resistenza all’insulina di norma è presente nel diabete di tipo 1 e contribuisce all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari» ha affermato l’autore senior dello studio Kristen Nadeau, professore di pediatria e direttore della ricerca di endocrinologia pediatrica e chirurgia bariatrica pediatrica presso lo University of Colorado Anschutz Medical Campus. «Nonostante la resistenza all’insulina, i modelli di alcuni fattori di rischio cardiovascolare differiscono tra i giovani con diabete di tipo 1 e con diabete di tipo 2, il che implica che alla base vi siano meccanismi diversi.

«Nel diabete di tipo 1 stanno aumentando i tassi di obesità e questo peggiora ulteriormente la resistenza all’insulina e i fattori di rischio cardiovascolare» ha aggiunto. «I primi risultati su questa ampia coorte di pazienti fanno purtroppo pensare che la combinazione obesità/diabete di tipo 1 nei giovani possa essere un campanello d’allarme per eventuali futuri esiti gravi come il diabete di tipo 2 a esordio giovanile».

Una coorte di giovani con diabete di tipo 1
I ricercatori hanno analizzato i dati di 284 adolescenti e giovani adulti di età compresa tra 12 e 21 anni (età media 16 anni) con diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 o senza diabete, stratificati in base all’indice di massa corporea (BMI). Hanno valutato la frequenza cardiaca a riposo e la pressione sanguigna, oltre a marker infiammatori (proteina C reattiva ad alta sensibilità, adiponectina) e salute renale (rapporto albumina urinaria-creatinina, velocità di filtrazione glomerulare stimata).

I partecipanti con diabete di tipo 1 sono stati sottoposti a cicloergometria per valutare il picco di assorbimento di ossigeno, a monitoraggio vascolare per misurare la distensibilità dell’arteria brachiale periferica, a test di funzione endoteliale per l’indice iperemico reattivo e a risonanza magnetica aortica per la rigidità arteriosa centrale.

Profilo cardiovascolare peggiore nel diabete di tipo 1
La frequenza cardiaca a riposo è risultata significativamente più alta tra i giovani con diabete di tipo 1 e obesità rispetto ai controlli con sola obesità, ai soggetti normopeso con diabete di tipo 1 e con diabete di tipo 2. Anche la pressione arteriosa sistolica e diastolica erano più elevate tra i partecipanti con diabete di tipo 1, sia normopeso che obesi, rispetto ai rispettivi gruppi di controllo stratificati in base al BMI.

«La pressione arteriosa sistolica e diastolica, così come i loro percentili corrispondenti, crescevano all’aumentare del BMI nei gruppi con diabete di tipo 1 e con diabete di tipo 1/obesità, e non differivano in modo significativo rispetto ai soggetti con diabete di tipo 2» hanno scritto gli autori.

È anche emerso che la prevalenza dell’ipertensione era più elevata tra i giovani con diabete di tipo 1 e obesità ed era significativamente più alta rispetto ai controlli obesi, ai soggetti normopeso con diabete di tipo 1 e ai giovani con diabete di tipo 2.

Nei gruppi con diabete di tipo 1 la pressione arteriosa media risultava maggiore, con differenze tra i diabetici in sovrappeso/obesi e quelli normopeso. La rigidità arteriosa periferica, valutata dalla distensibilità dell’arteria brachiale, era maggiore tra i partecipanti con diabete di tipo 1 e obesità rispetto a i diabetici normopeso. La rigidità aortica centrale valutata con la risonanza magnetica era maggiore per i soggetti con diabete di tipo 1 in sovrappeso.

Meglio affrontare prima l’obesità
«Dobbiamo ripensare all’approccio al trattamento del diabete di tipo 1 nei giovani, che è focalizzato soprattutto sulla gestione dell’assunzione dei carboidrati tramite l’insulina» ha commentato Nadeau. «Dovremmo invece adottare un approccio multidisciplinare precoce, che combini il trattamento insulinico con un supporto per aiutare i giovani con diabete di tipo 1 a mantenere un peso salutare, incoraggiandoli a svolgere un’attività fisica regolare, adottare una dieta sana per il cuore e consumare porzioni appropriate».

L’analisi ha anche messo in luce che, tra gli adolescenti con diabete di tipo 1, un BMI più elevato fa presagire un profilo cardiovascolare simile a quello ben peggiore che si verifica nei giovani che soffrono di diabete di tipo 2.

«Bisogna studiare nuovi modi per somministrare l’insulina e potenziali trattamenti aggiuntivi che possano aiutare a prevenire o ridurre l’aumento di peso in eccesso e/o prevenire lo sviluppo della malattia cardiovascolare» ha affermato il primo autore dello studio Kalie Tommerdahl. «È necessario un follow-up a lungo termine dei giovani obesi con diabete di tipo 1, in modo da comprendere meglio se i fattori di rischio elevati che abbiamo identificato si traducono nel tempo in un aumento del rischio di malattia cardiovascolare e di decesso. Abbiamo anche bisogno che la ricerca identificasse perché e come differiscono i meccanismi alla base della resistenza all’insulina e del rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 1 rispetto a quello di tipo 2, e in che modo questo dovrebbe influenzare gli approcci terapeutici».

Bibliografia

Tommerdahl KL et al. Impact of Obesity on Measures of Cardiovascular and Kidney Health in Youth With Type 1 Diabetes as Compared With Youth With Type 2 Diabetes. Diabetes Care. 2021 Mar;44(3):795-803.

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