Emorroidi: ne soffrono soprattutto le persone dai 50 anni. Ecco come curarle, facendo attenzione alle cause, e i rimedi naturali
Le emorroidi sono un disturbo fisico che interessa ben il 25% della popolazione. Uno dei dati più preoccupanti è che il 50% delle persone che ne hanno sofferto ( o che tutt’ora ne soffrono) hanno un’età superiore ai 50 anni. Le emorroidi, tecnicamente, sono delle piccole escrescenze costituite da tessuto angio-cavernoso e sorrette da un tessuto elastico di tipo muscolare. Quando fuoriescono, il corpo reagisce in un determinato modo: la membrana che le sorregge si rompe con un conseguente prolasso mucoso. Ma cosa scatena l’uscita delle emorroidi? In realtà, le cause sono differenti e variegate: si va da uno stile di vita troppo sedentario all’abuso di alcool e tabacco, da una dieta povera di fibre ad una naturale stitichezza. I sintomi che ne determinano la presenza, poi, sono sanguinamento e dolore fisico. Anche se, ed è bene ricordarlo, i sintomi sono soggettivi.
Le cause delle emorroidi
Insomma, le cause possono essere molto varie, ma esistono anche numerosi rimedi per prevenirle o, in linea di massima, attenuarle: innanzitutto, è importante bere quotidianamente almeno 8 bicchieri di acqua al giorno. L’acqua ingerita, infatti, ammorbidisce le feci: queste ultime vengono espulse dal corpo in modo sano. Anche la frutta e la verdura rivestono un ruolo importante: mangiarne in abbondanza permette di ripristinare la regolarità intestinale.
I rimedi naturali per curare le emorroidi
Altri validi aiuti arrivano dalla natura: le fibre di psillio aiutano le funzioni intestinali. Ma possiamo assumere anche sostanze costituite da ippocastano, altea, mirtillo, frutti di bosco e malva.
Per attenuare il dolore, poi, possiamo ricorrere anche ad alcuni semplici trucchi: effettuare dei lavaggi con acqua tiepida ed un sapone acido, ad esempio, aiuta a ridurre le infiammazioni e accelera la guarigione. E’ molto importante, però, che l’acqua non sia fredda: l’impatto improvviso tra l’ano e l’acqua fredda, infatti, porterebbe ad uno strozzamento dei “noduli emorroidali”.
Infine, se la situazione è grave, non resta che ricorrere alla chirurgia: anche in questo caso, però, abbiamo diverse opzioni.
La legatura elastica, ad esempio, è una tecnica utilizzata frequentemente: in pratica, si posizionano degli elastici alla base dei gavoccioli emorroidari. L’emorroide, non ricevendo più sangue, nel giro di 6/10 giorni cade da sola. Altre tecniche usate, ma molto più complesse, sono la laserterapia e la crioterapia selettiva delle emorroidi: in quest’ultimo caso, viene inserito nell’ano del protossido di azoto. L’emorroide, in questo modo, viene congelata e distrutta.
La prima cosa da fare, quando si manifestano le prime emorroidi, è rivolgersi ad un medico: dopo un’attenta analisi, saprà sicuramente indirizzarvi verso la terapia migliore.