La pandemia fa scoprire le potenzialità del Web: registrati 600mila nuovi domini .it, oltre il 4 per cento in più rispetto a quelli totalizzati nel 2019
L’anno della pandemia chiude con un totale di 3.374.790 nomi .it, registrando 600mila nuovi domini, oltre il 4 per cento in più rispetto a quelli totalizzati nel 2019. È evidente che il coronavirus e il lockdown hanno segnato fortemente molte aziende, liberi professionisti e cittadini che hanno visto il Web come opportunità, risorsa e occasione di lavoro.
Il quadro generale della crescita dei domini registrati, in pieno lockdown nazionale, è ben sintetizzato dal responsabile del Registro .it e direttore dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa, Marco Conti, che ha sottolineato come un tale aumento di registrazioni di nuovi nomi .it non si verificava dal 2008: “Il DPCM dei primi di marzo 2020 ha avuto come conseguenza (anche) la sospensione repentina di numerose attività commerciali e l’interruzione, per molti, della propria vita professionale con le modalità di sempre.
I numeri ci dicono che dopo questa prima fase di apprensione e disorientamento generale, nei mesi di aprile e maggio la Rete ha costituito un approdo digitale provvidenziale per moltissimi, a giudicare dal netto balzo di registrazioni, rispettivamente con 66.313 e 59.474 nuovi nomi .it. In nessun mese di nessun anno dal 2008 ad oggi si era registrato un numero tale di nuovi domini. Parliamo del +44% e +28% rispetto agli stessi mesi del 2019.”
Le nuove realtà in Rete crescono, dunque, anche in seguito alle chiusure e restrizioni dovute alla pandemia e alla nuova consapevolezza delle potenzialità della Rete. E tra tutte le categorie, primeggiano imprese e liberi professionisti. Questi ultimi in netto aumento con i loro siti web, con una presenza digitale del 35% in più in un solo anno e che totalizzano quasi 30.000 nuovi nomi .it a loro assegnati.
Va da sé che la propria attività sul Web diventa un’occasione per farsi conoscere e potenziare il proprio business e la platea di clienti, considerati anche gli ostacoli imposti dalla pandemia e dalle misure di sicurezza anti-covid.
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