Artrite idiopatica giovanile: la combinazione di etanercept e metotressato riduce i tempi alla remissione della patologia secondo nuovi dati
In pazienti con artrite idiopatica giovanile, l’impiego tempestivo di una terapia di combinazione a base di etanercept e metotressato riduce i tempi alla remissione/stato inattivo di malattia in misura superiore al regime di somministrazione standard incrementale (step-up). Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su Pediatric Rheumatology.
Razionale e disegno dello studio
La remissione rappresenta l’obiettivo primario del trattamento dell’artrite idiopatica giovanile. E’ ancora oggetto di discussione la superiorità di un trattamento precoce intensivo, in termini di raggiungimento della remissione.
Su questi presupposti è stato concepito il nuovo studio, che si è proposto di valutare l’efficacia nella pratica clinica reale della terapia di combinazione a base di etanercept e metotressato, somministrata precocemente, rispetto ad una monoterapia iniziale con MTX e l’aggiunta successiva (step-up) di etanercept in pazienti con malattia refrattaria.
Lo studio, multicentrico, in doppio cieco e randomizzato, condotto in pazienti con artrite idiopatica giovanile poliarticolare, prevedeva la randimizzazione dei pazienti, secondo uno schema 1:1, a trattamento con ETA+MTX (n=35) o placebo+MTX (n=33) fino a 24 settimane, seguite da una fase in aperto di pari durata temporale.
Tra gli endpoint di efficacia vi era il miglioramento dei criteri pedACR30 a 12 settimane, quello di malattia inattiva a 24 e di remissione a 48 settimane. I pazienti che non erano in grado di soddisfare gli endpoint a 12 o a 24 settimane potevano passare, in aperto, a trattamento con ETA+MTX. Quanto alla safety, questa è stata valutata in concomitanza con ciascuna visita di controllo.
Risultati principali
I risultati ottenuti all’analisi intention-to-treat hanno documentato che un maggior numero di pazienti del gruppo ETA+MTX era in grado di raggiungere la risposta pedACR30 a 12 settimane (n=33; 94,3%) rispetto al gruppo placebo+MTX (n=20; 60,6%; p=0,001).
A 24 settimane, un numero paragonabile di pazienti, in percentuale, ha raggiunto lo stato di malattia inattiva (31,4% vs. 33,3%; 11 vs 11 pazienti).
A 48 settimane, invece, 11 pazienti del primo gruppo (31,4%) e 8 del secondo (24,2%) hanno raggiunto la remissione di malattia, con evidente vantaggio della terapia di combinazione.
Le mediane dei tempi necessari al raggiungimento della stato di malattia inattiva nel gruppo ETA+MTX e nel gruppo placebo+MTX sono state pari a 24 (14-32) e a 32 (24-40) settimane, con un vantaggio anche in questo caso nel gruppo sottoposto a terapia di combinazione.
Da ultimo, per quanto riguarda la safety, i ricercatori hanno registrato 44 eventi avversi (74/100 pazienti-anno) che hanno portato all’abbandono del trattamento in 6 pazienti.
Riassumendo
In conclusione, I risultati dimostrano che la terapia di combinazione ETA+MTX rappresenta un regime di trattamento universale che può essere utilizzato per i pazienti con decorso di malattia da lieve e severo per ridurre velocemente l’infiammazione e i sintomi articolari durante le prime 12 settimane di trattamento. Solo i pazienti con decorso lieve di malattia hanno risposto velocemente alla monoterapia con MTX. I pazienti trattati con la terapia di combinazione sin dall’inizio hanno raggiunto lo stato di malattia inattiva e di remissione più velocemente dei pazienti nei quali etanercept è stato aggiunto a MTX solo dopo mancata risposta alla monoterapia con quest’ultimo.
Pertanto, l’aggiunta precoce di ETA al regime di trattamento accorcia i tempi di raggiungumento della remissione e migliora la qualità della vita dei pazienti.
Bibliografia
Alexeeva E et al. Early combination therapy with etanercept and methotrexate in JIA patients shortens the time to reach an inactive disease state and remission: results of a double-blind placebo-controlled trial. Pediatr Rheumatol Online J. 2021; 19: 5.
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