Enel investe su centrali di Pietrafitta e Bastardo


In Umbria, a Bastardo e Pietrafitta, Enel investe su energie rinnovabili, sistemi di accumulo e attività innovative in ottica di economia circolare

Centrale Enel Bastardo, Umbria

In riferimento al dibattito sul futuro dei siti industriali di Bastardo e Pietrafitta, Enel conferma anzitutto la volontà di investire su entrambi gli impianti con importanti progetti di innovazione tecnologica e sostenibilità, come condiviso nel corso degli incontri con la Regione Umbria e con le Amministrazioni Comunali di riferimento.

Per quanto riguarda Bastardo, nel territorio comunale di Gualdo Cattaneo, la centrale termoelettrica è ufficialmente fuori servizio dal 1° gennaio 2020. Dopo che la procedura per la presentazione di idee progettuali di imprenditori o società terze, finalizzate alla vendita e alla riqualificazione dell’impianto, non ha prodotto la ricezione di proposte di interesse, Enel ha avviato una riqualificazione energetica del sito coerente con i principi e le linee guida del Piano Nazionale Integrato Energia a Clima (PNIEC), attraverso iniziative volte ad integrare lo sviluppo di energie rinnovabili sistemi di accumulo energetici, oltre ad attività innovative per il riutilizzo del sito in ottica di sostenibilità e di economia circolareattualmente in fase avanzata di studio e di condivisione con le istituzioni locali. Per quanto riguarda il tema delle rinnovabili, il 16 novembre 2020 è stato approvato dalla Conferenza di Servizi – Regione Umbria il progetto per l’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 MW nell’ex area di centrale.

Pietrafitta, nel Comune di Piegaro, come precisato a fine 2020, Enel, sempre in linea con le previsioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, ha concluso recentemente il piano di efficientamento della centrale a gas a ciclo combinato. La società elettrica ha investito oltre 15 milioni di euro per il miglioramento del macchinario di centrale, sia dal punto di vista dell’eccellenza tecnologica sia in termini di sostenibilità, attraverso l’installazione di apparecchiature dotate dei migliori standard ambientali. L’azienda elettrica ha completato anche le operazioni di automazione dell’impianto e di digitalizzazione dei processi, grazie all’attivazione di componentistica automatizzata che garantirà efficienza e flessibilità di esercizio.

A conferma della volontà di contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, inoltre, Enel sta sviluppando in collaborazione con la Regione Umbria e con i Comuni di Piegaro e di Panicale un ampio piano di riqualificazione e di rilancio industriale, a partire dalle aree di proprietà dell’azienda, non occupate dalla centrale, che saranno interessate da progetti di natura energetica attraverso la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici e di innovativi sistemi di accumulo.

Infine, con il supporto di Enel, il Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta è diventato più green: grazie alle competenze di Enel X – la società del Gruppo elettrico dedicata a servizi innovativi e digitali, efficienza energetica, mobilità elettrica, illuminazione pubblica e artistica – sul tetto del museo è stato installato e attivato un impianto fotovoltaico da 32 kW, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici con benefici economici ed ambientali. Il Museo – la cui collezione di fossili è considerata uno dei più ricchi patrimoni paleontologici a livello europeo, soprattutto per il numero di specie rinvenute – rappresenta un importante polo di attrazione ed è inserito nel più ampio progetto per la creazione di percorsi culturali e di turismo sostenibile che valorizzino il ruolo e la storia dell’energia elettrica nel territorio umbro e in tutta Italia.

Sia a Bastardo che a Pietrafitta, Enel proseguirà il dialogo con le Istituzioni nazionali, regionali e locali e con le organizzazioni sindacali con l’obiettivo comune di procedere nel percorso di sviluppo del territorio. In questo contesto è stata continua l’interlocuzione con l’assessore allo sviluppo economico e alle politiche industriali della Regione Umbria, Michele Fioroni, per individuare progetti innovativi coerenti ad un modello di bioeconomia circolare, settore in cui l’Umbria vuole diventare riferimento nel palcoscenico nazionale.