Dolore cronico: l’App MMP aiuta medici e pazienti


Dolore cronico, una app aiuta medici e pazienti a migliorarne la gestione della malattia. Ecco come funziona MMP

Dolore cronico, una app aiuta medici e pazienti a migliorarne la gestione della malattia. Ecco come funziona MMP

Per la prima volta, una app ha dimostrato di ridurre l’ansia e l’esacerbazione del dolore nelle persone che soffrono di dolore cronico. Uno studio condotto dallo University Health Network (UHN) ha valutato l’impatto di Manage My Pain (MMP), una soluzione digitale sviluppata dalla società ManagingLife, in pazienti con dolore cronico seguiti presso il Toronto Western Hospital e il Toronto General Hospital.

La ricerca è stata pubblicata su JMIR mHealth, una delle principali riviste peer-reviewed focalizzate sulle applicazioni in ambito sanitario e biomedico.

Lo studio ha mostrato che i pazienti che hanno usato l’app MMP hanno ottenuto una riduzione clinicamente significativa dell’ansia e dell’esacerbazione del dolore, due problematiche che possono portare all’abuso di oppioidi da parte di questi soggetti.

“Manage My Pain ha aiutato i nostri pazienti a raccontare la loro storia”, ha detto Hance Clarke, direttore della Pain Research Unit presso il Toronto General Hospital. “Questo ci ha permesso di elaborare piani di trattamento personalizzati”.

Lo studio
Il trial ha arruolato 246 partecipanti con dolore cronico, di cui più del 70 per cento ha accettato di utilizzare l’app insieme a farmaci, terapia psicologica e fisioterapia. L’applicazione ha permesso pazienti di tenere traccia delle variazioni del loro dolore e attraverso un portale virtuale i medici hanno potuto monitorare a distanza la patologia e utilizzare analisi avanzate per individuare in anticipo eventuali tendenze negative.

“Prima di Manage My Pain, il nostro lavoro dipendeva da questionari cartacei che ci permettevano di capire l’esperienza del dolore di un paziente e la risposta al trattamento”, ha spiegato Anuj Bhatia, dell’Interventional Pain Service presso il Toronto Western Hospital. “L’app ci permette di avere ancora più informazioni di quelle che avevamo a disposizione in precedenza, in modo digitale e a distanza. La soluzione tecnologica ci ha anche permesso di studiare le variazioni dell’intensità del dolore e il loro impatto sulla vita dei pazienti”.

I partecipanti sono stati invitati a utilizzare l’applicazione ogni giorno. In meno di un minuto, i soggetti indicavano le attività che erano in grado di svolgere e valutavano il dolore che provavano. Attraverso grafici e tabelle, l’app ha mostrato loro le tendenze che potevano aumentare l’autoconsapevolezza e fornire informazioni sui fattori scatenanti e sugli interventi.

Per i pazienti che risiedevano nelle zone rurali i benefici dell’applicazione MMP sono stati chiari fin dall’inizio. Mancando un centro specializzato nel dolore, l’app ha reso la comunicazione tra paziente e medico più facile e produttiva.

“Il dolore cronico non è come un braccio rotto”, ha spiegato Auri Bruno-Petrina, medico della zona rurale Iroquois Falls. “Può essere invisibile a occhio nudo, quindi le persone che ne soffrono possono trovare molto frustrante spiegare come si sentano e quanto il dolore stia influenzando la loro vita. Questa app ha rafforzato la mia capacità di aiutare i miei pazienti, perché avevo a disposizione più dati sulla loro condizione”.

“La pandemia COVID-19 ci ha mostrato quanto sia essenziale per i pazienti avere un ruolo nella gestione delle condizioni sanitarie”, ha spiegato il dottor Clarke. “Gli strumenti digitali come MMP sono un ottimo modo per potenziare l’autogestione, che è uno dei tratti distintivi di un’assistenza clinica di successo”.