Lupus: uno studio ha identificato un’associazione tra l’impiego quotidiano di glucocorticoidi e benessere emotivo dei pazienti
L’impiego quotidiano di glucocorticoidi sembra essere inversamente associato con il benessere emotivo dei pazienti con lupus che si trovano in uno stato di ridotta attività di malattia. Lo dicono i risultati di uno studio pubblicato su Arthritis Research & Therapy che andranno ora confermati in nuovi studi.
Razionale e disegno dello studio
Se lo sviluppo di agenti terapeutici e l’ottimizzazione delle strategie di trattamento hanno migliorato notevolmente i tassi di sopravvivenza e di rallentamento della progressione del danno renale, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, la durata prolungata di malattia esercita, d’altro canto, un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti lupici.
Una spiegazione della ridotta qualità della vita nei pazienti con LES è data dalla prevalenza elevata di sintomi legati all’ansia o depressivi, presenti nel 40% di questi rispetto al 4-19% osservati nella popolazione generale,
Nei pazienti con LES, l’attività di malattia contribuisce all’insorgenza di ansia e depressione. Inoltre, l’impiego di glucocorticoidi, che rappresentano un’opzione di trattamento ancora oggi molto usata, è noto essere associato a peggioramento della salute mentale.
“I sintomi neuropsichiatrici legati all’impiego di GC sono ampiamente noti – sottolineano i ricercatori – mentre, fino ad oggi, non esistevano documentazioni di un’associazione significativa tra le alterazioni a carico della salute emotiva e la posologia di somministrazione dei GC negli studi sulla qualità della vita dei pazienti con lupus”.
“Nel corso degli ultimi anni – continuano – sono stati proposti dei criteri per il lupus che individuano nella ridotta attività di malattia legata al lupus (LLDAS) un target terapeutico da raggiungere. Stando ad alcune osservazioni, il raggiungimento di LLDAS è risultato negativamente associato con il rischio di sanno d’organo, rispetto a quanto osservato nei pazienti con attività di malattia “instabile”, da mettere “a regime” al più presto”.
L’obiettivo di questo studio, pertanto, è stato quello di valutare la salute emotiva nei pazienti con LES che si trovano in LLDAS e di valutare l’associazione tra la salute emotiva e le dosi prescritte giornaliere di steroidi orali.
Lo studio, multicentrico, ha preso in considerazione i dati di pazienti giapponesi con LES curati in 10 strutture dislocate sul territorio del Giappone. Questi erano pazienti adulti, con durata di LES non inferiore ad un anno e che soddisfacevano i criteri di raggiungimento dello stato LLDAS al reclutamento, esposti a dose giornaliera di GC per os (espressa in mg di prednisolone orale).
L’outcome analizzato nello studio è stato il punteggio della salute emotiva riportato dai pazienti stessi su scala ad hoc, graduata da 0 a 100.
Da ultimo, sono state condotte analisi di regressione per valutare le associazioni esistenti tra i diversi parametri, corretta per la presenza di fattori confondenti (danno legato alla malattia, attività, impiego di farmaci psicotropici).
Risultati principali
Su un totale di 192 pazienti inizialmente reclutati, ne sono stati inclusi 175 per le analisi di correlazione successive. Questi erano in prevalenza di sesso femminile (89,7%), con un’età mediana pari a 47 anni (IQR: 37-61).
La dose mediana di GC assunta era pari a 4 mg (IQR: 2-5) mentre il punteggio mediano relativo alla salute emotiva era pari a 79,2 (IQR: 58,3-91,7).
Le analisi multiple di regressione lineare hanno mostrato che somministrazioni giornaliere di GC erano associate ad un peggioramento evidente e significativo della salute emotiva (coefficiente β = − 2m54 [IC95%= − 4,48; − 0,60], P = 0,01).
Considerazioni finali
Nel discutere I risultati ottenuti, i ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che l’impiego aggressivo di idrossiclorochina e di farmaci immunosoppressori durante i periodi di mantenimento della remissione potrebbero rendere possibili ulteriori riduzioni delle dosi di GC, assicurando in tal modo un miglioramento della salute emotiva superiore alla differenza minima clinicamente importante.
A questo punto, concludono, sono necessari nuovi studi che siano in grado di verificare se la riduzione della posologia di GC (alla luce di quanto ipotizzato) sia possibile, se la riduzione graduale della posologia di GC si associ al raggiungimento della differenza minima clinicamente importante e se sia possibile utilizzare altre misure specifiche di malattia (come l’indice LupusQOL, rispetto al quale sono già stati determinati i valori di differenza minima clinicamente importante).
Bibliografia
Miyawaki Y et al. Association of glucocorticoid doses and emotional health in lupus low disease activity state (LLDAS): a cross-sectional study. Arthritis Res Ther 23, 79 (2021). https://doi.org/10.1186/s13075-021-02466-2
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