Per il 25 aprile Anpi Marzabotto, e l’associazione familiari delle vittime di Monte Sole chiedono di portare un fiore nei luoghi dedicati alla memoria dei resistenti
Un’altra primavera in piena emergenza sanitaria, un altro 25 aprile senza celebrazioni per la Festa della Liberazione in presenza. Questo però non ferma l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) e non ferma, soprattutto, la tradizionale festa sulle colline di Monte Sole, a Marzabotto che, anche se online, ci sarà. Non mancherà però anche la presenza fisica e simbolica, grazie all’iniziativa #equestoèilfiore, lanciata da Anpi nazionale e rilanciata dalle associazioni locali.
In pratica, spiega la Dire (www.dire.it), Anpi Marzabotto, insieme al livello provinciale di Bologna e all’associazione familiari delle vittime di Monte Sole, chiede di portare un fiore sulle lapidi, nelle vie o nelle piazze dedicate alla memoria dei resistenti. “Senza dover fare chilometri e soprattutto senza dover fare assembramenti, l’idea è quella di portare un fiore per ricordare e ricordarsi”, scrive Anpi. Ognuno porterà il fiore singolarmente ma poi può condividere il gesto sui social e magari “accorgersi che altri e altre hanno portato un altro fiore allo stesso caduto o ad altri e altre caduti. Un modo per stare insieme anche se da lontano”, scrive Anpi rilanciando l’iniziativa su Facebook.
Tra l’altro, già da alcuni giorni, il Meeting delle etichette indipendenti (Mei) di Faenza ha lanciato una ‘chiamata agli artisti’ chiedendo ai musicisti interessati di farsi avanti per suonare in acustico il 25 aprile a Monte Sole. “Sono già 20 gli artisti che ci hanno scritto, e ne attendiamo altrettanti più ci avviciniamo alla data”, spiega Giordano Sangiorgi del Mei alla ‘Dire’. Chiaramente, la possibilità di fare concerti, che sarebbero comunque all’aperto in uno spazio molto ampio “è ancora tutta da verificare” in base all’andamento dei contagi da coronavirus.