Il Senato approva la mozione per la cittadinanza italiana a Patrick Zaki: il testo è stato approvato con 208 voti favorevoli, zero contrari e 33 astenuti
E’ stata approvata con 208 voti favorevoli, zero contrari e 33 astenuti la mozione sulla concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki e sulle iniziative per la sua liberazione, discussa stamani nell’aula del Senato. La mozione sulla cittadinanza è stata presentata dal senatore Francesco Verducci del Partito democratico, mentre tra le iniziative per la liberazione dello studente egiziano e ricercatore iscritto a un master dell’Università di Bologna c’è l’attivazione della Convenzione Onu contro la tortura, promossa dalla senatrice Michela Montevecchi del Movimento 5 stelle.
Amnesty International: “Mozione per Patrick Zaki atto importante”
“L’approvazione della mozione che impegna il governo ad avviare l’iter per concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki è un atto importante, che dimostra come la vicenda dello studente egiziano dell’Università di Bologna che ha superato i 14 mesi di detenzione sia una priorità che il Parlamento italiano intende affrontare e continuare a seguire con attenzione“. Lo dichiara in una nota Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, dopo il voto favorevole alla mozione discussa oggi in Senato. “Auspichiamo che la concessione della cittadinanza italiana, oltre che a ribadire che quella di Patrick Zaki è una vicenda di violazione dei diritti umani che riguarda anche il nostro paese, possa favorire la scarcerazione di Patrick”, ha aggiunto Noury.
Il portavoce, spiega la Dire (www.dire.it), ha aggiunto: “Non possiamo però non rilevare l’incoerenza di un governo che pur dimostrandosi, con l’impegno assunto oggi, preoccupato per le sorti di Patrick Zaki, prosegue senza soluzione di continuità i propri rapporti con un governo repressivo com’è quello del presidente Al-Sisi: è di pochi giorni fa infatti la consegna della seconda fregata militare allo stato egiziano”. Noury pertanto conclude: “Ribadiamo ancora una volta che nessuna motivazione politico-economica può far passare in secondo piano le orribili violazioni dei diritti umani in Egitto come quelle cui è sottoposto Patrick Zaki da oltre 14 mesi e che colpiscono tantissimi attivisti, avvocati, difensori dei diritti umani e giornalisti detenuti arbitrariamente solo in ragione delle loro opinioni”.