Graduale ripresa delle attività, esami e lauree sempre in presenza: cosa cambia all’università con il decreto in vigore dal 26 aprile
Con il decreto legge in vigore dal 26 aprile è stato previsto che – nelle zone gialle e arancioni – gli atenei, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, nei loro piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari prevedano lo svolgimento delle attività prioritariamente in presenza. Anche le università in zona rossa potranno predisporre piani prevedendo lo svolgimento in presenza delle attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio così come delle attività formative rivolte a classi con un ridotto numero di studenti. Indipendentemente dalla collocazione territoriale, invece, le università potranno stabilire nei propri piani, salva diversa valutazione, lo svolgimento in presenza di altre attività, come esami e sedute di laurea.
“La vita universitaria, che non si è mai fermata in questa emergenza, non è solo didattica, ma è fatta anche e soprattutto di scambi, di confronti, di relazioni di cui abbiamo sempre più bisogno – ha commentato in una nota riportata dalla Dire (www.dire.it) la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa -. Per questo la decisione del Governo, che sono certa vedrà la collaborazione di tutto il sistema accademico, di prevedere il graduale ampliamento in presenza di tutte le attività, comprese le lezioni e gli esami, monitorando costantemente l’andamento locale del piano di vaccinazioni e del numero dei contagi, è davvero importante”.
Nella prospettiva di una sempre maggiore ripresa delle attività in presenza, tenendo conto dei contesti di riferimento, dei diversi modelli organizzativi e delle varie discipline, delle disponibilità delle dotazioni infrastrutturali e della numerosità di studenti, è stato previsto che tutti gli Atenei, così come le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, possano organizzare le attività in presenza o a distanza contemperando la sicurezza sanitaria con un adeguato ed efficace svolgimento delle attività programmate. Rimangono, poi, sempre in vigore le disposizioni del DPCM del 2 marzo 2021 che prevedono misure di salvaguardia della continuità didattica a beneficio degli studenti che non riescano a partecipare alle attività didattiche o curriculari in presenza, assicurando loro modalità a distanza o diverse azioni di recupero delle stesse.