Gli Stati Uniti restituiscono all’Afghanistan le statue trafugate del Buddha. I manufatti sono stati riconsegnati alla sede diplomatica afghana a Washington con una cerimonia ufficiale
Sono stati restituiti all’ambasciata dell’Afghanistan negli Stati Uniti più di 30 antichi manufatti e opere d’arte risalenti a un periodo compreso tra il secondo e l’ottavo secolo dopo Cristo. I reperti sono ritenuti riflesso della “storia di crocevia di culture dell’Afghanistan“, che erano stati trafugati negli Usa. I pezzi d’arte erano in possesso di un venditore e trafficante di opere, Subhash Kapoor, attualmente in carcere in India proprio con l’accusa di aver gestito una rete di contrabbando di pezzi d’arte.
I manufatti sono stati rinvenuti nell’ambito di una più ampia indagine sul contrabbando di oggetti antichi coordinata dalla Homeland Security Investigations (Hsi) e dall’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan e sono stati riconsegnati alla sede diplomatica afghana a Washington con una cerimonia ufficiale.
Secondo l’ambasciatrice afghana Roya Rahmani, prima donna a ricoprire questo incarico come spiega la Dire (www.dire.it), le opere ritrovate “hanno un significato enorme” e “sono tutte da considerarsi “un’inestimabile rappresentazione della storia” del Paese dell’Hindukush.
La prossima destinazione degli artefatti, tra i quali si annoverano maschere, decorazioni in bassorilievi e statue del Buddha, è il Museo nazionale afghano della capitale Kabul. L’edificio venne gravemente danneggiato dal gruppo islamista dei talebani nel 2001. Due anni fa il Museo ha lanciato un progetto per il ritrovamento, la ricostruzione e la tutela del patrimonio artistico della tradizione buddhista dell’Afghanistan, colpita dalle devastazioni della guerra e dei talebani.